determina

                   PROVINCIA DI VICENZA
                  Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243




               DETERMINAZIONE N° 1013 DEL 14/11/2017

                          Servizio VIA VINCA



     OGGETTO: DITTA: BELLARIA S.R.L.
     ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N. 152/2006 E S. M. E I.
     PROGETTO: RINNOVO AUTORIZZAZIONE IMPIANTO DI STOCCAGGIO E
     RECUPERO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI – AUT. NR
     REGISTRO 159/U.C. SUOLO RIFIUTI/2007 DEL 5 OTTOBRE 2007.
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI CREAZZO, VIA SPESSA N. 63/B


                            IL DIRIGENTE

     Vista la documentazione presentata in data 31/03/17 , prot. n. Prot. n. 25135 del 4 aprile 2017, da
     parte della ditta BELLARIA S.R.L., con sede legale in via Spessa n. 63/B in Comune di Creazzo
     (VI), relativa al “Rinnovo autorizzazione impianto di stoccaggio e recupero rifiuti metallici speciali
     non pericolosi – Aut. Nr Registro 159/U.C. Suolo Rifiuti/2007 del 5 ottobre 2007.”, nel sito di via
     Spessa n. 63/B , in Comune di Creazzo.
     Dato atto che il progetto proposto rientra nella tipologia progettuale indicata nell'allegato IV della
     parte seconda del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. - Punto 7. Progetti di infrastrutture, lettera z.b) Impianti
     di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno,
     mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del decreto
     legislativo 3 aprile 2006, n. 152 .
     Tenuto conto che la verifica per tali impianti rientra tra le competenze inpiduate in capo alla
     Provincia dalla Legge Regionale n. 4/2016, con riferimento alla tipologia degli interventi, come
     inpiduati negli allegati III e IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006.
     Rilevato che nella documentazione trasmessa la ditta ha chiesto l'attivazione della procedura di
     verifica di cui all'art. 20 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. ed è stata effettuata la pubblicazione sul sito
     web della Provincia in data 11/04/17.
     Considerato che il citato art. 20 prevede che l'autorità competente, verificato che il progetto non
     abbia possibili effetti negativi e significativi sull'ambiente, dispone l'esclusione dalla procedura di
     valutazione ambientale e, se del caso, impartisce le necessarie prescrizioni, ovvero, se il progetto ha
     possibili impatti negativi e significativi sull'ambiente, applica le disposizioni degli articoli da 21 a
     28 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.;
     Dato atto che la Comitato Tecnico Provinciale VIA, nella seduta del giorno 08-11-2017, ha
     disposto l'esclusione dalla procedura di valutazione ambientale con le prescrizioni contenute nel




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     parere n.29/2017 allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e sostanziale.
     Ritenuto di far proprie le citate prescrizioni al fine di mitigare gli impatti ambientali e monitorare
     nel tempo la situazione aziendale.
     Dato atto che non è oggetto della presente procedura la verifica della conformità urbanistica/edilizia
     dell'intervento e tenuto conto che rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali
     pareri, nulla osta, autorizzazioni e assensi comunque denominati necessari per l'autorizzazione
     dell'intervento.
     Vista l’istruttoria del Comitato tecnico conservata agli atti.
     Viste le norme di procedura di VIA di cui al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..
     Visto che il presente provvedimento viene emanato nel rispetto della tempistica prevista dal
     succitato D.Lgs. 152/2006 e dal Regolamento sui procedimenti amministrativi di competenza della
     Provincia di Vicenza (Deliberazione di Consiglio n. 37/2013) che è di giorni 80 ID PROC 45.
     Vista la Legge Regionale 4 del 18 febbraio 2016 “Disposizioni in materia di valutazione di impatto
     ambientale e di competenze in materia di autorizzazione integrata ambientale”.
        Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000.
         Richiamata la Deliberazione del Consiglio Provinciale n.25 del 17/07/2017 con la quale è
     stato approvato il Bilancio di Previsione 2017-2019.

        Visto che con Decreto Presidenziale n. 65 del 01/08/2017 è stato approvato il Piano
     Esecutivo di Gestione 2017/19.

                          DETERMINA

      1. che il progetto della ditta BELLARIA S.R.L., con sede legale in via Spessa n. 63/B, nel
        comune di Creazzo, relativo all'“Rinnovo autorizzazione impianto di stoccaggio e recupero
        rifiuti metallici speciali non pericolosi – Aut. Nr Registro 159/U.C. Suolo Rifiuti/2007 del 5
        ottobre 2007.” situato in comune di Creazzo, via Spessa n. 63/B, è escluso dalla procedura
        di valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i.
        con le prescrizioni riportate nel parere n. 29/2017 allegato alla presente determinazione per
        costituirne parte integrante e sostanziale;

      2. di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
        diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
        sensi art 49 del TUEL come modificato dal DL 174/12);

      3. che il Responsabile del procedimento provvederà alla pubblicazione del presente
        provvedimento sul sito di questa Provincia e, in modo sintetico, sul Bollettino Ufficiale della
        Regione Veneto;

      4. che il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi dell'art. 23 D.Lgs. 33/2013;

      5. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
        all'albo pretorio on line;

      6. di trasmettere il presente provvedimento alla ditta BELLARIA S.R.L., ai Comuni di Creazzo
        e Sovizzo, all'ARPAV, all'ULSS n.8 Berica, alla società Acque Vicentine spa ed allo studio
        di progettazione.




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                              INFORMA
        Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al Tribunale Amministrativo
        Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione
        del presente atto, ovvero in alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni
        dalla data di ricevimento della comunicazione del presente atto.
        Rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
        autorizzazioni e assensi comunque denominati, necessari per l'attuazione dell'intervento.



     Vicenza, 14/11/2017



                                      Sottoscritta dal Dirigente
                                       (MACCHIA ANGELO)
                                        con firma digitale




     ---
     Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI




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                DETERMINAZIONE N° 1013 DEL 14/11/2017


     OGGETTO:     DITTA:    BELLARIA       S.R.L.
     ESCLUSIONE PROCEDURA DI VIA ART. 20, D.LGS. N. 152/2006 E S. M. E I..
     PROGETTO: RINNOVO AUTORIZZAZIONE IMPIANTO DI STOCCAGGIO E
     RECUPERO RIFIUTI METALLICI SPECIALI NON PERICOLOSI – AUT. NR
     REGISTRO 159/U.C. SUOLO RIFIUTI/2007 DEL 5 OTTOBRE 2007.
     LOCALIZZAZIONE INTERVENTO: COMUNE DI CREAZZO, VIA SPESSA N. 63/B




                   CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE


     Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
     Provincia per 15 giorni dal 15/11/2017.


     Vicenza, 15/11/2017




                                    Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
                                        (BERTACCHE CRISTINA)
                                           con firma digitale




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                          BELLARIA srl
                           PARERE N. 29/2017

     Oggetto: Rinnovo autorizzazione impianto di stoccaggio e recupero rifiuti metallici speciali non pericolo-
     si – Aut. Nr Registro 159/U.C. Suolo Rifiuti/2007 del 5 ottobre 2007. (art. 13 L.R. 4/2016).
     PROPONENTE:           Bellaria srl
     SEDE LEGALE:          Via Spessa n. 63/B – Creazzo
     SEDE INTERVENTO:        Via Spessa n. 63/B – Creazzo
     TIPOLOGIA ATTIVITÀ:       Impianto di recupero rifiuti
     PROCEDIMENTO:          Verifica di assoggettabilità ex art.20 del D.Lgs. 152/2006.
     MOTIVAZIONE V.I.A:       ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                     infrastrutture: z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                     pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                     operazioni di cui    all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta
                     del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 .
     COMUNE INTERESSATO:       \\\
     DATA DOMANDA:          04 aprile 2017
     DATA PUBBLICAZIONE:       11 aprile 2017
     DATA INTEGRAZIONI:       17 maggio e 02 ottobre 2017

     DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
      - Elaborato 1 Relazione tecnico-descrittiva
      -       Procedura Gestione Rifiuti
      -       Autorizzazione allo scarico
      -       Comunicazione misuratore Acque Vicentine-MAR17
      -       Elaborato fotografico
      -       Coni visuali
      -       Visura camerale
      -       Tabella calcolo polizza fideiussoria DGRV2721-14
      -       Certificato UE 333-2011
      -       Lay-out impianto MARI7
      -       Planimetria scarichi
      -       Viabilità MARI 7
      - Elaborato 2 Previsione impatto acustico
      -       Progetto risanamento acustico
      -       Parere favorevole comune barriera antirumore
      - Elaborato 3 Studio Preliminare Ambientale
      - Elaborato 4 Valutazione Incidenza Ambientale
      - Elaborato 5 Piano di sicurezza
      - Elaborato 6 Piano ripristino del sito
      - Elaborato 7 Certificato agibilità
      -       Contratto di comodato d'uso
      -       Estratto mappale.




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                          PREMESSE ED UBICAZIONE
     La ditta La ditta Bellaria s.r.l., con sede in Comune Creazzo (VI) in via Spessa 63/B, opera nel settore del re -
     cupero di rifiuti non pericolosi di natura metallica e di cavi di rame ricomporti, secondo le modalità conte-
     nute nell’autorizzazione n. 159/2007 del U.C. Suolo e Rifiuti della Provincia di Vicenza, di cui viene richiesto
     il rinnovo.
     Il predetto rinnovo non prevede variazioni della potenzialità giornaliera di 99 t/giorno e del quantitativo an -
     nuo di 8.000 t/anno di rifiuti accettabili dall’impianto; essendo sottoposti a recupero R4 solo i rifiuti ferrosi e
     di alluminio, la potenzialità annua di trattamento è di 7.840 t/anno. L’istanza in analisi non prevede nemme -
     no modifiche relative alle operazioni di recupero, alle tipologie di rifiuti accettabili dall’impianto, alle tipolo-
     gie di lavorazioni costituite da selezione e taglio con cesoia. Non sono inoltre previsti nuovi interventi edilizi
     internamente ed esternamente allo stabile.
     L’impianto di recupero rifiuti speciali autorizzato è ubicato all’interno del lotto produttivo aziendale di via
     Spessa 63/B in Comune di Creazzo; il sito aziendale in parola ricade nell’ambito della zona produttiva di
     Creazzo, classificata come Zona Territoriale Omogenea D1 (area industriale artigianale di completamento)
     dallo strumento urbanistico vigente comunale (Piano degli Interventi).
     L’immobile aziendale ricade ad una quota di circa 43 m s.l.m., e risulta direttamente confinante con:
     • a Sud e Nord con altre attività produttive;
     • a Est con un’area incolta;
     • a Ovest con una pertinenza abitativa.
     L’area industriale è direttamente servita dalla S.R. 11, che attraversa il territorio amministrativo di Creazzo
     da Est a Ovest sulla direttrice Vicenza – Montecchio Maggiore, direttamente connessa all’autostrada A4.
     Il contesto territoriale circostante il sito aziendale, presenta lineamenti urbanistici complessi, in linea con i
     connotati dell’ambito territoriale compreso tra Vicenza e Montecchio Maggiore: le zone edificate consolidate
     dei centri municipali si alternano alle estese zone industriali, relegando a lembi ormai frammentati di territo -
     rio le zone agricole.




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                              Ortofoto del sito

                         ESAME ISTRUTTORIO

     QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
     In riferimento alla procedura inpiduata dall'art. 13 della L.R. 4/2016, la DGR 1979/2016 definisce i
     contenuti della relazione da allegarsi all'istanza , così come inpiduati nella DGR 1020/2016, indicando la
     necessita di prevedere anche una descrizione degli impatti sulle matrici ambientali interessate connessi
     all'esistenza dell'opera, all'utilizzazione delle risorse naturali, all'emissione di inquinanti, alla creazione di
     sostanze nocive e allo smaltimento dei rifiuti, finalizzata all'inpiduazione delle eventuali misure di
     mitigazione necessarie.
     L’inpiduazione delle matrici ambientali interessate è stata adeguatamente affrontata anche attraverso
     l’analisi della strumentazione Programmatoria/Pianificatoria.

     QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
     La ditta Bellaria srl svolge l’attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi quali ferrosi, non ferrosi e
     spezzoni di cavo di rame ricoperto, sulla base dell’autorizzazione n. 159/2007 dell’UC Suolo e Rifiuti della
     Provincia di Vicenza.
     Per i rifiuti ferrosi la ditta svolge attività di
     - messa in riserva R13 finalizzata al recupero R4 mediante selezione e/o tranciatura delle parti metalliche di
     maggiori dimensioni in cesoia; dal trattamento R4 viene prodotta MPS (materiale che ha terminato la
     qualifica di rifiuto EoW) conforme al regolamento UE 333/2011.
     Per i rifiuti non ferrosi la ditta svolge attività di:
     - trattamento di selezione R4 con produzione di MPS conforme ai regolamenti UE 333/2013 per alluminio;

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     - messa in riserva R13 con successivo invio ad altri impianti per singolo codice CER per rame, bronzo,
     ottone, piombo e stagno;
     - messa in riserva R13 di cavi elettrici ricoperti con successivo invio ad altri impianti per singolo codice CER.
     Dall’attività di selezione vengono inoltre prodotti:
     - Rifiuti ferrosi con codice CER 191202;
     - Rifiuti non ferrosi CER 191203 che possono esser costituiti anche da motori elettrici di scarto e cavi elettrici
     provenienti dall’operazione di selezione dei rifiuti con codice CER 200140;
     - Rifiuti misti non recuperabili con CER 191212.
     I quantitativi autorizzati sono i seguenti:
     a) La potenzialità massima di recupero [R4] dell’impianto è di 99 t/giorno;
     b) La potenzialità annua massima di recupero [R4] dell’impianto è di 7.840 t/anno;
     c) La quantità annua massima di rifiuti accettabili all’impianto per operazioni R13 e R4 è di 8.000 ton/anno;
     d) Il quantitativo massimo di rifiuti in stoccaggio in ingresso per operazioni R4 è pari a 93 ton;
     e) I rifiuti prodotti dall’attività di recupero sono al massimo 140 ton;
     Le operazioni di recupero svolte presso il sito aziendale iniziano con un controllo radiometrico secondo
     quanto previsto dal D.Lgs n. 100/2011, su tutti i tipi di rifiuto e proseguono come di seguito elencato:
     Metalli ferrosi
     I rifiuti di metalli ferrosi, compresa la tornitura di acciaio CER 120101, sono tutti sottoposti ad operazione di
     recupero R4 per la produzione di MPS (EoW), pertanto sono accettati all’impianto con contenuto d’olio <
     0.1% (dichiarazione di non avvenutocontatto con olio da scheda descrittiva o analisi); successivamente sono
     stoccati in cumulo, negli appositi spazi sul piazzale, su superficie pavimentata in cls.
     In seguito ad attività R4 di selezione manuale, eventuale riduzione volumetrica con cesoia o smontaggio con
     utensili manuali senza l’utilizzo di fiamme ossiacetileniche o mole a disco, si ottengono MPS (EoW)
     conformi ai regolamenti UE 333/2011, ilcui stoccaggio avviene poi in cassoni dedicati. Il cassone per il
     conferimento delle torniture è coperto. Dall’operazione di selezione vengono prodotti rifiuti ferrosi 191202,
     non ferrosi 191203, costituiti anche da motori elettrici di scarto e cavi elettrici prodotti dalla selezione dei
     rifiuti con codice CER 200140 e rifiuti misti non recuperabili CER 191212, stoccati in cassoni e colli dedicati.
     Metalli non ferrosi
     I rifiuti costituiti da alluminio, compresa la tornitura di alluminio CER 120103, sono sottoposti ad operazione
     di recupero R4 per la produzione di MPS (EoW), pertanto sono accettati all’impianto con contenuto d’olio <
     2% (dichiarazione di non avvenuto contatto con olio da scheda descrittiva o analisi). Data la tipologia di
     rifiuti conferiti, tale criterio risulta in particolare applicabile alla tornitura di alluminio: se si tratta di
     tornitura secca (non significativa presenza d’olio da analisi) lo stoccaggio può avvenire in cumulo negli
     appositi spazi sul piazzale, su superficie pavimentata in cls, altrimenti in contenitori dedicati a tenuta con
     coperchio. In seguito ad attività R4 di selezione manuale, si ottengono MPS (EoW) costituite da alluminio o
     tornitura, conformi ai regolamenti UE 333/2011, il cui stoccaggio avviene poi in cassoni dedicati. Il cassone
     per il conferimento delle torniture è coperto.
     Dall’operazione di selezione vengono prodotti rifiuti non ferrosi 191203 (alluminio) e rifiuti misti non
     recuperabili stoccati in cassoni scarrabili dedicati.
     Gli altri metalli non ferrosi (rame, bronzo, ottone, piombo e stagno) sono sottoposti alla sola operazione di
     messa in riserva R13, pertanto possono essere accettati all’impianto con contenuto d’olio >2%. Il
     conferimento avviene con scheda descrittiva e dichiarazione di non avvenuto contatto con olio e, nel caso di
     possibile presenza d’olio, con analisi per la determinazione del contenuto. Lo stoccaggio R13 avviene in colli
     dedicati, a tenuta con coperchio se necessario (in funzione del risultato delle analisi da cui emerga
     significativa presenza d’olio).
     Spezzoni di cavo di rame ricoperto
     Per quanto riguarda gli spezzoni di cavo di rame ricoperto, presso il sito aziendale viene svolta la sola messa
     in riserva R13 in cassone dedicato, con successivo allontanamento per singolo codice CER di ingresso.
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     Organizzazione impianto
     L’attività di stoccaggio e trattamento si svolge sul piazzale esterno aziendale, su superficie pavimentata in
     cls. Le aree di conferimento e selezione sono distinte da quelle di messa in riserva.
     La superficie libera a disposizione è tale da consentire tutte le manovre di accesso dei mezzi in ingresso e
     necessarie al conferimento, nonché per l’allontanamento dall’impianto dei rifiuti e delle MPS (EoW)
     prodotte.
     L’operazione di messa in riserva è organizzata in aree distinte e separate per ciascuna tipologia; in
     particolare per i rifiuti ferrosi e l’alluminio, il conferimento con messa in riserva R13 è finalizzata alle
     operazioni di recupero R4 (selezione e/o trattamento) ed il deposito avviene in cumuli.
     Gli stoccaggi di rifiuti non ferrosi in ingresso con eventuale accorpamento avvengono in colli dedicati, a
     tenuta con coperchio se necessario (in funzione del contenuto d’olio)
     Lo stoccaggio dei rifiuti non ferrosi prodotti dalla selezione di metalli ferrosi e alluminio avviene in
     contenitori dedicati. Gli stoccaggi di rifiuti prodotti e MPS provenienti da rifiuti ferrosi e alluminio
     avvengono in cassoni scarrabili; in particolare il cassone dedicato ai cavi è sudpiso in due parti da un
     pannello in modo da separare i cavi in ingresso con codice CER 170411 dai cavi con codice CER 191203
     (prodotti dalla selezione di rifiuti metallici con codice CER 200140).
     I cassoni di stoccaggio delle MPS provenienti dalla selezione di torniture di acciaio e alluminio sono dotati
     di copertura e sono contrassegnati da cartellonistica riportanti la tipologia e i codici CER.
     La pavimentazione in cls è realizzata in modo tale che sia evitato ogni contatto dei rifiuti o delle acque di
     dilavamento con il suolo sottostante.
     I rifiuti conferiti all’impianto sono esclusivamente di tipo solido e non sono presenti rifiuti liquidi o
     polverulenti.
     Impianto di trattamento acque meteoriche
     L’impianto è identificato al punto 6 dell’allegato F di cui all’art. 39 del PTA e dato che l’intera attività viene
     svolta all’esterno, l’impianto rientra nel comma 1 del art. 39 del PTA, pertanto il piazzale è dotato di idoneo
     sistema di caditoie per la raccolta e canalizzazione delle acque meteoriche di dilavamento. Le acque di prima
     pioggia vengono trattate in una vasca di sedimentazione ed in una di disoleazione prima dello scarico in
     fognatura consortile delle acque nere, in gestione ad Acque Vicentine.
     Le acque di seconda pioggia sono convogliate alla stessa fognatura previo trattamento di disoleazione..




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     Con riferimento al quadro progettuale si ritiene necessario acquisire le seguenti integrazioni:
     - valutare modalità di copertura dei rifiuti contenenti sostanze potenzialmente dilavabili (olii e emulsioni
     oleose), stante quanto riscontrato in sede di sopralluogo.
     QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
     Aria
     Presso l’impianto sono conferiti esclusivamente rifiuti metallici non polverulenti e spezzoni di cavi elettrici
     ricoperti; inoltre l’impianto aziendale non prevede la generazione di emissioni in atmosfera né di tipo diffu -
     so, né di tipo convogliato.
     Le operazioni di movimentazione dei rifiuti e delle materie prime secondarie non comportano la formazione
     di possibili emissioni in atmosfera.
     Si precisa, inoltre, che dall’attività di selezione e recupero non sono prodotte emissioni in atmosfera puntuali
     in quanto le operazioni sono svolte con attrezzi manuali (avvitatori, cacciaviti, ecc.) o con l’utilizzo della ce -
     soia, senza l’utilizzo di fiamme ossiacetileniche o mole di tipo abrasivo.
     L’unica fonte di emissione è il motore a combustione del caricatore con polipo e della pala gommata (utilizzo
     stimato di 5 ore/giorno), oltre ai mezzi di trasporto, soggetti a specifica normativa che prevede la revisione
     ed il controllo periodico dei gas di scarico prodotti.
     Acque
     L’attività aziendale continuerà a svolgersi all’interno del lotto produttivo in essere, costituito dalla porzione
     di fabbricato e dalle pertinenze esterne a piazzale. Trattasi di superfici edificate, ubicate nella zona
     industriale di Creazzo, poste ad una certa distanza dai corsi d’acqua e da corpi idrici superficiali. Non sono
     previste operazioni di scavo o movimento terra. Il fabbricato aziendale è ubicato a circa 500 m rispetto al
     fiume Retrone.
     L’impianto di progetto non dà luogo a scarichi idrici di tipo produttivo; si esclude pertanto il rischio di
     cessione diretta di sostanze inquinanti su corpi idrici. Le acque meteoriche sono costituite dalle acque
     provenienti dalla copertura e dal piazzale pavimentato antistante il capannone. Sul citato piazzale si
     svolgono le operazioni di conferimento, stoccaggio e trattamento dei rifiuti nonché lo stoccaggio delle MPS.
     Le acque di dilavamento di prima pioggia del piazzale sono raccolte, trattate ed inviate alla rete delle acque
     nere consortile; le acque di seconda pioggia, invece, confluiranno in una condotta fognaria di acque bianche,
     il cui recapito finale è la roggia che costeggia Via dell'Industria, che verrà successivamente autorizzata.
     Dato il tipo di impianto, anche la seconda pioggia dovrebe essere autorizzata
     Ciò premesso si ritiene che l’attività di progetto non possa arrecare danno all’assetto idrologico ed
     idrogeologico del sito in esame, non modificando, per l’appunto, il reticolo di drenaggio esistente.
     Suolo e sottosuolo
     Le acque di prima pioggia di dilavamento del piazzale destinato al conferimento, stoccaggio trattamento dei
     rifiuti e di deposito MPS, sono raccolte, trattate e inviate presso la rete delle acque nere consortile.
     I rifiuti in ingresso saranno stoccati esclusivamente su superfici impermeabili e separati per tipologia, al fine
     di evitare possibili interferenze con le componenti ambientali aria, acqua, suolo e sottosuolo.
     Nell’eventualità si verificassero situazioni a rischio come sversamenti accidentali, gli operatori sono istruiti
     per intervenire prontamente con le dovute procedure di emergenza. Tali procedure di intervento
     comportano l’utilizzo di materiale assorbente ed eventualmente rimozione di substrato contaminato da
     smaltire come rifiuto pericoloso in accordo alla normativa vigente.
     Sulla base di tali soluzioni, si esclude la possibilità di generazione di scarichi idrici in grado di modificare i
     livelli qualitativi della rete idrica superficiale e sottosuperficiale.
     Rumore
     L’attività di recupero metalli avviene totalmente all’esterno, attraverso operazioni di stoccaggio e selezione
     dei rifiuti in ingresso, senza l’ausilio di macchinari fissi, ma con il solo utilizzo saltuario della cesoia.


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     L’attività si svolge in orario diurno nella fascia oraria, secondo regolamento comunale, dalle 07.30 alle 12.30
     e dalle 15.00 alle 19.00.
     Le fonti significative di rumore generate dal ciclo produttivo aziendale sono le seguenti:
     · movimentazione dei vettori in entrata ed uscita dall’impianto;
     · utilizzo dei mezzi operativi aziendali (caricatore con polipo e pala gommata);
     · scarico dei rifiuti nella platea, successiva selezione e stoccaggio in appositi contenitori o aree dedicate.
     Secondo la zonizzazione acustica del Comune di Creazzo, il sito aziendale è ubicato in zona CLASSE V (aree
     prevalentemente industriali) che prevede un Valore limite assoluto di immissione di Leq(A) pari a 70 dB(A)
     per il periodo diurno, un Valore limite assoluto di emissione di Leq(A) pari a 65 dB(A) per il periodo diurno
     ed un limite differenziale di immissione pari a 5 dB(A) per il periodo diurno.
     Dallo studio di” Previsione impatto e di risanamento acustico”, allegato al fascicolo progettuale, si rileva
     che, per il rispetto del valore del limite differenziale di immissione per il periodo diurno pari a 5 dB(A), la
     ditta deve provvedere alla realizzazione di una barriera fono assorbente di 6 m fuori terra lungo confine
     Ovest di proprietà, a circa 12 m del quale è presente un’abitazione.
     La ditta ha poi proposo una valutazione acustica ulteriore e si resta in attesa della relativa documentazione.
     Ad integrazione, si richiede di completare la proposta integrativa sul monitoraggio dell’impatto acustico con
     valutazioni sul traffico indotto sulle strade afferenti l'area in esame.
     Paesaggio
     L’impianto di progetto non comporta la realizzazione di nuove opere o volumi edilizi in quanto si utilizze-
     ranno le aree aziendali in disponibilità alla ditta proponente e le relative pertinenze esterne.
     Non si preventiva quindi la possibilità di determinare variazioni allo stato attuale dei luoghi; si richiama
     inoltre il contesto produttivo – industriale di appartenenza, caratterizzato dalla presenza di fabbricati pro -
     duttivi e di strutture ed opere di servizio, all’interno del quale non sono riconoscibili elementi architettonici
     relazionabili con aspetti storico – monumentali e culturali riconosciuti.
     Viabilità
     La configurazione aziendale approvata prevede il conferimento di 8.000 ton/anno di rifiuti da destinare a
     operazioni di recupero (R4 e R13), comportando un traffico veicolare indotto di circa 10 automezzi
     commerciali pesanti (20 passaggi/giorno). La zona produttiva di appartenenza è direttamente servita dalla
     SR 11 tramite la viabilità interna.
     L’accesso carraio e la stessa viabilità inpiduata sono organizzati e strutturati in modo tale da minimizzare
     le interferenze con la rete viaria di livello locale e di area vasta; il sito aziendale è, infatti, ubicato all’interno
     della zona produttiva di Creazzo direttamente connessa con la SR 11. L’assetto viario attuale garantisce,
     pertanto, un’adeguata accessibilità all’impianto per conferire i rifiuti e per consentire l’accesso al personale
     ed a tutti i mezzi necessari nelle perse fasi della vita dell’impianto (anche in fase di emergenza). Trattasi,
     infatti, di un’area funzionalmente specializzata (area industriale), dotata delle infrastrutture necessarie, con
     particolare riferimento a quelle viarie.
     I contributi di traffico di mezzi pesanti indotti dall’esercizio dell’attività di recupero rifiuti, in condizioni di
     pieno regime, sono stati rapportati con quelli del traffico veicolare stimati per l’anno 2017 sulle arterie
     afferenti all’area in esame (SR11).
     Dall’analisi eseguita emerge il rinnovo dell’autorizzazione in esame non comporta un aumento del traffico
     veicolare pesante indotto, ma si confermano gli attuali livelli; in particolare il numero massimo di vettori è di
     10 mezzi/giorno (pari a 20 passaggi/giorno in entrata ed uscita dall’impianto).
     Risorse naturali, Flora, Fauna
     Per quanto riguarda gli aspetti naturalistici, considerato che l’impianto si localizza nell’ambito di un contesto
     fortemente antropizzato e a destinazione produttiva, nell’area non sono presenti biotipi pregiati o di
     particolare interesse naturalistico e non sono nemmeno presenti specie protette da leggi nazionali, regionali
     e/o da convenzioni internazionali, com’è del tutto logico attendersi date le caratteristiche dell’area stessa. In

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     particolare, non si rilevano Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) e/o Zone a Protezione Speciale (Z.P.S.)
     nelle vicinanze dell’impianto.
     Salute dei Lavoratori e delle persone
     Le operazioni previste dall’impianto di messa in riserva, selezione preliminare e trattamento di rifiuti
     speciali di progetto non comportano il rischio di incidenti rilevanti nei confronti dell’ambiente.
     In tal senso, la ditta ha predisposto uno specifico Piano di Sicurezza (Procedure da adottarsi in caso di
     incidente grave che si estenda oltre il perimetro esterno dello stabilimento- Ex art. 22 comma 2, lettera d -
     L.R. n.3/2000) al fine di fine di valutare e predisporre le opportune misure di sicurezza e di presidio
     ambientale tramite specifica valutazione con l’inpiduazione di procedure di allerta nei confronti dei VVFF
     e delle ditte limitrofe.

     MISURE MITIGATIVE PROPOSTE
     Gli apprestamenti implementati dalla ditta fin dal suo insediamento si rilevano indubbiamente a tutt’oggi
     efficaci sotto il profilo ambientale, data l’assenza di criticità e anche considerata la concreta modesta
     consistenza dell’impianto in questione, non risulterebbe necessaria l’implementazione di ulteriori interventi
     di mitigazione.
     In relazione alle possibili misure mitigative richieste dalla nuova procedura di verifica introdotta dall’art.13
     della L.R. n.04/2016, tuttavia, la ditta, ha seguito di una specifica richiesta di integrazioni, ha proposto di
     realizzare un intervento per il contenimento dell’impatto acustico presso l’insediamento civile posto a
     confine, mediante barriera di calcestruzzo di un’altezza di 3 metri, con finitura effetto legno sulla facciata
     verso il recettore.

                  VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
                               CONCLUSIONI
     La presente procedura riguarda un’attività esistente in fase di rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio,
     secondo quanto introdotto dall’art.13 della L.R. n.04/2016.
     Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
     progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del
     parere.
     Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
     Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
     riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire e conformi a
     quanto previsto dalla DGRV 1020/2016.
     Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.
     La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
     progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
     dell’impianto ovvero la possibilità di interventi mitigativi particolari rispetto alla realtà esistente consolidata.
     Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
     Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza
     di rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                           Tutto ciò premesso si esprime
                           PARERE FAVOREVOLE
               al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
     1. L’azienda è comunque impegnata ad acquisire dalla Provincia di Vicenza il rinnovo dell’autorizzazione
     all’esercizio dell’attività di autodemolizione, comprensiva dell’autorizzazione allo scarico.
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     2. Entro 120 giorni dalla notifica del provvedimento di verifica di assoggettabiltà alla V.I.A. dovrà essere
      realizzato il progetto di mitigazione dell’impatto acustico, mediante realizzazione della progettata
      barriera in calcestruzzo, con comunicazione di collaudo alla Provincia ed al Comune, contenente i
      rilievi fonometrici atti a dimostrare l’efficacia dell’intervento; nel rinnovo dell’autorizzazione
      all’esercizio dovrà essere previsto un monitoraggio periodico dell’impatto acustico.
     3. Entro 90 giorni dalla notifica del provvedimento di verifica di assoggettabiltà alla V.I.A E dovrà essere
      presentata, alla Provincia e ad Acque Vicentine spa, la verifica funzionale dell’impianto di depurazione;
      i limiti allo scarico saranno riferiti alla Tab. 1 dell’All. B (colonna scarico in rete fognaria), delle Norme
      Tecniche di Attuazione del P.T.A. approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n° 107 del
      05.11.2009. Contestualmente, la ditta dovrà presentata una revisione della già esistente procedura
      gestionale ("El. 1 - All. 4 - Procedura gestione rifiuti.pdf") in modo che comprenda anche un capitolo
      dedicato alla descrizione delle modalità operative in presenza delle proposte coperture rigide,
      inpiduando comportamenti operativi virtuosi atti a ridurre il contatto tra materiali e meteoriche.
     Di quanto realizzato rispetto al punto 2 dovrà essere dato anche idoneo riscontro fotografico .

     Vicenza, 08 novembre 2017

       F.to Il Segretario                                    F.to Il Presidente
      Dott.ssa Silvia Chierchia                                 Andrea Baldisseri




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