su_758_2020_dete.pdf
PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 758 DEL 03/07/2020
Servizio SUOLO RIFIUTI ACQUA
OGGETTO: DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N. 152.
DITTA:ITALCROMATURA SRL. SEDE INSTALLAZIONE :VIA MAJORANA N. 6 A-B-C
COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIORE.
CODICE 2.6 “IMPIANTI PER IL TRATTAMENTO DI SUPERFICI METALLICHE E
MATERIE PLASTICHE MEDIANTE PROCESSI ELETTROLITICI O CHIMICI, CON
VASCHE DESTINATE AL TRATTAMENTO AVENTI UNA VOLUMETRIA SUPERIORE A
30 METRI CUBI”.
RIESAME CON MODIFICA CON VALENZA DI RINNOVO. AUTORIZZAZIONE
INTEGRATA AMBIENTALE N. 5/2020.
IL DIRIGENTE
Premesso che per l'attività esercitata nell’installazione in oggetto, già identificata al codice
IPPC 2.6 e relativa al trattamento di superfici metalliche mediante processi elettrolitici o
chimici, con vasche destinate al trattamento con volumetria superiore a 30 metri cubi, con
provvedimento n. 10/2011 del 08/06/2011, è stata rilasciata Autorizzazione Integrata
Ambientale; titolare di tale autorizzazione è attualmente la ditta Italcromatura srl.
Considerato che dopo persa corrispondenza e a seguire una procedura di screening
conclusasi con determinazione n.1577 del 20/12/2018 con la quale è stato disposto” è escluso
dalla procedura di valutazione di impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/2006 e alla
L.R.4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni riportate nel parere 33/2018 allegato alla presente
determinazione per costituirne parte integrante e sostanziale…..”, con nota prot n. 42803 del
07/08/2019 si è proceduto ai sensi della L. 241/90 e ss.mm.ii. e dell'art.29-quater del D.Lgs
152/2006 e ss.mm.ii a comunicare l’avvio del procedimento di riesame con modifica con
valenza di rinnovo dell’AIA richiamata.
Visto che il ciclo produttivo dell'azienda è sinteticamente descritto in “allegato 1” al presente
provvedimento.
Dato atto che, tenuto conto dell'organizzazione aziendale la presente autorizzazione va a
costituire/sostituire, secondo quanto delineato all'allegato all'allegato IX alla parte II del D.Lgs
152/2006 :
a) autorizzazione alle emissioni in atmosfera, fermi restando i profili concernenti aspetti
sanitari (titolo I della parte quinta del D.Lgs. 152/2006).
b) autorizzazione allo scarico
- produttivo- con autorizzazione già in essere e oggetto di modifica per nuovi apporti;
- acque meteoriche (come nuova autorizzazione);
la ditta intende gestire i rifiuti prodotti dalla propria attività secondo le disposizioni del
deposito temporaneo stabilite dalla normativa vigente e che nel complesso non svolge alcuna
attività di gestione rifiuti che necessiti di autorizzazione.
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Considerato che con nota prot.n.7725 del 18/02/2020 è stata indetta una Conferenza di
Servizi ai sensi dell’ art. 29 quater, comma 5 del D.Lgs. n. 152/2006 convocando gli Enti e la
ditta per il giorno 10/03/2019; La riunione della conferenza del 10/03/2020 non è stata
possibile per la situazione di emergenza sanitaria verificatasi. Con nota prot.n. 20502 -
14/05/2020 è stata convocata una riunione di conferenza per il giorno 26 maggio attraverso
teleconferenza.
Considerato che alla Conferenza di Servizi del 26/05/2020 - invitati il comune di sede di
impianto, il gestore della fognatura in cui recapita lo scarico aziendale previa depurazione,
ARPAV , ULSS per una accertata presenza di impiantistica con emisioni non convogliate
all’esterno - hanno presenziato Provincia, Arpav, Acque del Chiampo SpA, quale gestore della
fognatura; alla conferenza era presente anche la ditta.
Considerato che il Comune, avvisato che la stessa conferenza costituiva il momento di
acquisizione delle prescrizioni del Sindaco di cui agli articoli 216 e 217 del Regio decreto 27
luglio 1934, n. 1265 con documento datato 19/05/2020 agli atti con prot.n. 21536 del
20/05/2020 ha confermato e rinnovato il parere comunale datato 19/02/2020 già inoltrato con
comunicazioni SUPRO nn. 42884-42890 del 19/02/2020 e i cui contenuti sono riportati in
allegato A.
Rilevato che nel corso della predetta Conferenza, come risulta da documentazione agli atti e
riportato in allegato A, si è delineata la rilasciabilità dell'autorizzazione in questione conpisi
alcuni aspetti e condizioni riportate in allegato 2 e valutato positivamente il proposto piano di
monitoraggio, rivisto congiuntamente con ARPAV, per alcuni aspetti non sostanziali,
pervenendo alla sua versione definitiva come da documento allegato (allegato 3 PMC).
Visto il documento allegato (allegato A) parte integrante del presente provvedimento in cui
sono riportati i persi e principali atti adottati nel tempo e i persi momenti istruttori di cui al
presente provvedimento, nonché quanto emerso in sede di conferenza; si ritiene che tale
allegato unitamente al verbale agli atti della stessa conferenza risponda all'esigenza normativa
di rendere disponibile quanto previsto dal comma 13 dell'articolo 29 -quater del D. Lgs.
152/2006.
Visto il decreto ministeriale 24/04/2008 recante “Modalità, anche contabili, e tariffe da
applicare in relazione alle istruttorie ed ai controlli previsti dal Decreto Legislativo 18 febbraio
2005, n.59”, la Deliberazione della Giunta n. 1519 del 26 maggio 2009 che costituisce
attualmente l'atto di riferimento in materia e la delibera della Giunta Provinciale n. 200/41230
quale atto di indirizzo per l’applicazione delle tariffe per l’Autorizzazione Integrata
Ambientale. La ditta ha provveduto in merito, dandone riscontro con nota agli atti con
prot.n.25907 del 18/06/2020;
Visto il D.Lgs 03/04/2006, n. 152 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la Legge Regionale n.04/2016;
Dato atto che con Decreto Presidenziale n. 28 del 24/02/2020 è stato approvato il Piano Esecutivo
di Gestione 2020/2022 e il Piano delle Performance anni 2020/2021;
Visti gli artt. 151 comma 4 e 107 del D.Lgs. n. 267/2000;
Richiamata la deliberazione del Consiglio Provinciale n.3 del 03/02/2020 con la quale è stato
approvato il Bilancio di Previsione 2020-2022;
DETERMINA
1. di rilasciare alla ditta Italcromatura srl - l’Autorizzazione Integrata Ambientale per le
attività condotte nell’installazione in oggetto organizzate e gestite secondo le modalità
rappresentate nella documentazione depositata agli atti e nel rispetto delle condizioni di
cui al presente provvedimento.
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In allegato 2), quale parte integrante e sostanziale del provvedimento, sono riportate le
condizioni a cui risulta subordinata la stessa autorizzazione.
Al fine di garantire un controllo dell'attività autorizzata la ditta dovrà procedere ad
attuare un monitoraggio della stessa secondo il piano allegato (Allegato 3) che
costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.
L’autorizzazione di cui al presente provvedimento costituisce riesame con modifica con
valenza di rinnovo dell’autorizzazione in essere e costituisce/sostituisce le
autorizzazioni richiamate in premessa.
2. Di informare che
-per il rinnovo e il riesame dell'autorizzazione vale quanto disposto all’art. 29-octies del
D.Lgs. n. 152/2006. L'Autorizzazione Integrata Ambientale di cui al presente
provvedimento è soggetta a riesame secondo le modalità previste dall'art. 29-octies del
D.Lgs. n. 152/2006, come modificato dai successivi D.Lgs. n. 128/2010 e n. 46/2014; in
ogni caso il Gestore è tenuto a presentare la documentazione richiesta per il riesame
dell'AIA entro 10 anni dalla data di rilascio del presente provvedimento;
-rimangono in capo alle autorità competenti il rilascio di eventuali ulteriori pareri, nulla osta,
autorizzazioni e assensi comunque denominati per l'esercizio delle attività autorizzate.Al
riguardo si richiamano in particolare le competenze in materia edilizia del comune e questo
per richiamare l’impegno della ditta di rapportarsi con la stessa Amministrazione per quanto
riportato dalla stessa nel parere reso;
-in caso di inosservanza delle prescrizioni contenute nella presente autorizzazione, si
procederà secondo quanto previsto dall’art. 29 - decies, comma 9, e dall’art. 29 –
quattuordecies del D.Lgs. n. 152/2006;
-in relazione al Piano di Monitoraggio e Controllo ARPAV nel corso di validità della
presente autorizzazione effettuerà almeno due ispezioni Ambientali Integrate con oneri
a carico del Gestore e almeno una visita in loco ogni 3 anni, fatto salvo comunque
quanto previsto nel Piano di Ispezione Ambientale a livello regionale così previsto
dall'art. 29 decies, comma 11, del D.Lgs. n. 152/2006. Per la tariffa dei controlli in
questione è riferimento la DGRV 1519 del 26 maggio 2009. Qualora ne ravvedesse la
necessità, la Provincia potrà disporre controlli aggiuntivi secondo quanto previsto
dall’art 29 - decies, comma 4, del D.Lgs. n. 152/2006.
3. Di informare che avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso avanti al
Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto, nel termine di 60 giorni, ovvero in
alternativa ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni.
4. Di trasmettere il presente provvedimento alla Società in oggetto, al comune di
Montecchio Maggiore, ad ARPAV , all’ULSS 8 Settore SPISAL e al gestore della
fognatura Acque del Chiampo .
5. Di attestare che il presente provvedimento non comporta spese, minori entrate, nè riflessi
diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio della Provincia (ai
sensi art 49 del TUEL come modificato dalla Legge 213/2012).
6. di dare atto che al presente provvedimento sarà data esecuzione ad avvenuta pubblicazione
all'albo pretorio on line.
Vicenza, 03/07/2020
Sottoscritta dal Dirigente
(MACCHIA ANGELO)
con firma digitale
---
Responsabile del Procedimento: Andrea BALDISSERI
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PROVINCIA DI VICENZA
Contrà Gazzolle n. 1 – 36100 VICENZA C. Fisc. P. IVA 00496080243
DETERMINAZIONE N° 758 DEL 03/07/2020
OGGETTO: DECRETO LEGISLATIVO 3 APRILE 2006, N. 152.
DITTA:ITALCROMATURA SRL. SEDE INSTALLAZIONE :VIA MAJORANA N. 6 A-B-C
– COMUNE DI MONTECCHIO MAGGIORE. CODICE 2.6 “IMPIANTI PER IL
TRATTAMENTO DI SUPERFICI METALLICHE E MATERIE PLASTICHE MEDIANTE
PROCESSI ELETTROLITICI O CHIMICI, CON VASCHE DESTINATE AL
TRATTAMENTO AVENTI UNA VOLUMETRIA SUPERIORE A 30 METRI CUBI”.
RIESAME CON MODIFICA CON VALENZA DI RINNOVO. AUTORIZZAZIONE
INTEGRATA AMBIENTALE N. 5/2020.
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE
Si certifica che copia della presente determinazione è pubblicata all'albo pretorio di questa
Provincia per 15 giorni dal 03/07/2020.
Vicenza, 03/07/2020
Sottoscritto dall'addetto alla pubblicazione
(BERTACCHE CRISTINA)
con firma digitale
copia informatica per consultazione
PROVINCIA DI VICENZA
AREA TECNICA - SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS
Domicilio fiscale: Palazzo Godi – Nievo, Contrà Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
Indirizzo di posta elettronica certificata: provincia.vicenza@cert.ip-veneto.net
Autorizzazione Integrata Ambientale n.5/2020
ALLEGATO 1
Il presente allegato - “allegato 1” - costituente parte integrante e sostanziale dell’Autorizzazione Inte -
grata Ambientale n.5/2020 riporta l'inquadramento generale e la descrizione dell’attività svolta da
Italcromatura srl nell’installazione di Via Majorana n. 6 A-B-C in Comune di Montecchio Maggiore
(VI)
Tabella A: “Inquadramento ”
Capacità
Attività produttiva Attività
autorizzata
Attività IPPC: Produzione e trasformazione dei metalli
Codice IPPC 2.6 “ Trattamento di superficie di metalli o materie
Galvanica 140 metri cubi plastiche mediante processi elettrolitici o chimici qualora le vasche
destinate al trattamento utilizzate abbiano un volume superiore a 30
mc”.
L’azienda opera nel settore galvanico ed è specializzata nel trattamento di nichelatura e successiva
finitura mediante cromatura.
L'attività si svolge in un’area con una superficie complessiva di ca 8.080 m2 di cui circa 6.000 coperti,
2.000 scoperti e pavimentati e 80 scoperti e non pavimentati. La superficie risulta come da dati indicati
dopo la recente acquisizione di un capannone limitrofo.
Nell’installazione sono inpiduabili le seguenti aree:
- Uffici e servizi
- Deposito materiali grezzi e materiali finiti
- Locale galvanica
- Impianto di depurazione
- Centrale di trasformazione ENEL
- Centrale termica
- Locali tecnici
Il materiale da sottoporre al trattamento galvanico giunge da aziende esterne e, dopo una sosta più o
meno prolungata nell'area adibita a deposito temporaneo viene destinato al trattamento di nichelatura e
successivo finissaggio di cromatura. Prima di subire l'elettrodeposizione, i materiali da trattare
vengono sottoposti a dei pretrattamenti; le perse fasi sono così riassunte:
- sgrassature elettrolitiche
- lavaggi
- decapaggio
- lavaggio
- sgrassatura chimica
- sgrassatura elettrolitica
- lavaggio
- pulizia manuale
- neutralizzazione
- lavaggio
- nichelatura
Autorizzazione Integrata Ambientale – Italcromatura srl- Allegato 1 Pag. 1 di 9
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- lavaggio statico (recupero nichel)
- lavaggi
- attivazione
- lavaggi
- finissaggio (cromatura)
- lavaggio statico (recupero cromo)
- lavaggio
- attivazione
- lavaggi
- passivazione
- lavaggi statici
- lavaggi finali
Autorizzazione Integrata Ambientale – Italcromatura srl- Allegato 1 Pag. 2 di 9
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SGRASSATURA ELETTROLITICA (ANODICA)
La sgrassatura elettrolitica è il metodo più usato per la preparazione dei metalli prima
dell’elettrodeposizione. I manufatti da trattare sono collegati come anodi. Si ha uno sviluppo
gassoso di O 2 che costituisce una forte agitazione meccanica e facilita il distacco dei grassi ed
il rinnovo della soluzione sul pezzo. Si lavora alla temperatura di circa 70 C°, per migliorare la
conducibilità dell’elettrolita oltre ad esaltare i fenomeni di bagnatura, emulsionatura,
saponificazione, ecc., con densità di corrente da 7,5 A/dm 2, per un tempo di 1-2 minuti. Dopo
la sgrassatura è necessario un energico lavaggio. I principali componenti del sistema di
sgrassatura sono: alcali, silicati, agenti complessanti e tensioattivi. Si impiegano: NaOH, Sodio
Carbonato, Metasilicato di sodio come componenti principali. Gli elementi chimici alcalini non
sono volatili e non richiedono l’estrazione dei fumi per motivi di salute e sicurezza o per
protezione dell’ambiente. In via cautelativa sono tuttavia previste aspirazioni localizzate sulle
vasche di sgrassatura. Le acque di lavaggio dopo la sgrassatura vengono inviate nell’impianto
di depurazione. Le soluzioni esauste vengono alienate come rifiuto.
DECAPAGGIO
Il decapaggio è il procedimento chimico che permette di pulire i pezzi da trattare nei processi
galvanici dalla ruggine, dall’ossido di calamina e residui di saldatura senza intaccare in modo
notevole il metallo-base. Durante il decapaggio strati inutili o aderenti, come scaglie, film di
ossidi o altri prodotti di corrosione del metallo vengono rimossi attraverso una reazione
chimica con acidi forti. La concentrazione degli ioni metallici disciolti aumenta nella soluzione
di decapaggio mentre la forza dell’acido diminuisce. Il consumo di acido associato alla
dissoluzione del metallo e degli ossidi viene integrato aggiungendo nuovo acido alla soluzione.
Nello specifico vengono utilizzati acido solforico e, in misura minore, acido fluoridrico; il
contenuto massimo è del 28% per H 2SO4 e del 0,1% per HF. I pezzi da decapare non devono
avere tracce di grasso, altrimenti il decapaggio risulta non uniforme. Il bagno di decapaggio
viene mantenuto a 40°C, con movimentazione meccanica dei pezzi. l decapaggio con H 2SO4
usato a temperatura inferiore a 60°C non produce nebbia acida e non richiede aspirazione.
Le acque di lavaggio dopo il decapaggio vengono inviate alla neutralizzazione nell’impianto di
depurazione aziendale.
SGRASSATURA CHIMICA
La sgrassatura è finalizzata a rimuovere dalla superficie del metallo da trattare tracce di sporco
residuate dalle precedenti operazioni senza modificare la superficie stessa. Viene effettuata in
una vasca a temperatura ambiente costituito da una soluzione acquosa di alcali, silicati, fosfati
e agenti complessi e tensioattivi (NaOH, Sodio carbonato, metasilicato di Sodio, gluconato di
Sodio).Successivamente i pezzi vengono sottoposti ad un ulteriore processo di sgrassatura
anodica.
SPUGNATURA
Per pezzi di pregio e/o altissima qualità e criticità si effettua la pulitura a mano con spugne, in
abbinamento ai precedenti trattamenti di sgrassatura.
LAVAGGIO
Il lavaggio viene effettuato per eliminare residui liquidi delle soluzioni di trattamento dai pezzi
trattati, rimasti aderenti ai pezzi (drag-out). Il drag-out è il trasporto di materiale liquido che
rimane aderente al pezzo nella vasca di trattamento. La riduzione del drag-out è una misura
fondamentale per minimizzare la perdita di sostanze chimiche. Il lavaggio è necessario per
prevenire la contaminazione delle fasi di processo e per evitare il deterioramento dei pezzi per
un eventuale contatto prolungato con i residui chimici reagenti con la superficie o la vaiolatura
dovuta all’essiccamento delle sostanze chimiche dei bagni.
Le acque usate per il lavaggio contengono le sostanze chimiche impiegate nei processi e per
questo debbono essere trattate nell’impianto di depurazione prima dello scarico e
rappresentano la maggior forma di utilizzo dell’acqua.
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NEUTRALIZZAZIONE
Questo processo è finalizzato a rendere compatibile il pH della superficie dell’articolo da
trattare con il bagno successivo. In questo caso viene effettuato mediante soluzioni acquose
moderatamente alcaline (<5% di acido solforico). La neutralizzazione non produce emissioni e
non richiede l’estrazione dei vapori.
Le acque usate per la neutralizzazione confluiscono al depuratore per essere trattate
nell’impianto prima dello scarico.
NICHELATURA
La Nichelatura è la più importante ed estesa operazione della galvanostegia. I vari tipi di
nichelatura di solito si distinguono in base allo spessore del rivestimento. Sebbene la funzione
principale di questi processi sia quella di migliorare la resistenza del substrato alla corrosione,
usura e abrasione, il nichel fornisce anche un rivestimento liscio, altamente riflettente e
resistente alla corrosione come substrato per una vasta gamma di altri rivestimenti per la
finitura decorativa.
Condizioni operative
Il bagno di elettrodeposizione è formato dalla Soluzione di Watt composta da: solfato di nichel
(200-240 g/l), cloruro di nichel (35 – 70 g/l) e acido borico (30 – 45 g/l), la temperatura
operativa può variare tra i 60–70°C (comunemente a 65°C) con un pH tra 3.5 e 4.5.
Composizioni con un contenuto di cloruro di nichel più elevato potrebbero essere usate per
raggiungere un tasso di deposizione maggiore. La densità di corrente è di 2,2 A/dm 2, anche se
possono essere utilizzate densità comprese tra 0,5 e 10 A/dm 2.. Le soluzioni di Watt possono
essere utilizzate senza additivi per ottenere superfici opache, sebbene vengano additivate quasi
sempre con tensioattivi per ridurre la ritenzione delle bolle di gas sulla superficie del nichel per
evitare vaiolature. Alle soluzioni di Watt vengono solitamente aggiunti dei composti organici.
Questi modificano la struttura metallurgica del nichel per produrre o un deposito lucido e
completamente brillante o un deposito semibrillante o satinato. Oltre a modificare l’aspetto
estetico del nichel, questi additivi causano inevitabilmente dei cambiamenti nella duttilità,
durezza e stress interno del deposito. Il quantitativo addizionato dipende dalle funzioni
richieste dal deposito di nichel e varia da piccoli quantitativi di semi-brillantanti organici (<1
ml/l) e di tensioattivi per una finitura semibrillante, a brillantanti primari e secondari (10-20
ml/l) e tensioattivi (<10 ml/l) per una finitura brillante. Se regolarmente analizzate, usate e
mantenute con cura, le soluzioni di Watt possono avere una vita molto lunga. Il nichel
depositato al catodo è un po’ più abbondante di quello rifornito dalla dissoluzione dell’anodo,
perché l’efficienza del catodo è normalmente di 96-98% rispetto a quella dell’anodo di 100%.
Questa piccola differenza nelle efficienze viene normalmente compensata dal drag-out della
soluzione. Nei sistemi in cui il drag-out è basso la concentrazione della soluzione potrebbe
aumentare, questo potrebbe quindi richiedere un trattamento per mantenere la concentrazione
entro i limiti operativi. La durata della soluzione di nichel dipende principalmente
dall’introduzione di contaminazioni che possono essere di natura inorganica o organica.
Le acque del bagno di nichelatura non vengono inviate al depuratore.
RECUPERO NICHEL
Dopo la fase di elettrodeposizione segue lavaggio chiuso, detto “recupero” (che non darà luogo
ad utilizzo di acqua corrente se non episodicamente allorché parte di tale recupero andrà a
rimpiazzare la soluzione precedente di trattamento persa per evaporazione).
LAVAGGIO
Dopo la fase di elettrodeposizione i pezzi subiscono un lavaggio senza recupero della
soluzione che andrà invece al depuratore. Le acque utilizzate per questi lavaggi vengono
comunque riutilizzate in cascata in altri lavaggi che necessitano via via di acque sempre meno
pure.
ATTIVAZIONE
Dopo il trattamento di nichelatura ed i relativi lavaggi, prima della cromatura, i pezzi nichelati
Autorizzazione Integrata Ambientale – Italcromatura srl- Allegato 1 Pag. 4 di 9
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richiedono un trattamento di attivazione. E’ un trattamento in bagno alcalino con composizione
simile a quello di sgrassatura; anche il processo di attivazione viene condotto con passaggio di
corrente per ottenere agitazione meccanica e migliorare l’effetto pulente, a 40-45°C. In
analogia con le operazioni di sgrassatura, ogni trattamento di attivazione è seguito da fasi di
risciacquo finalizzata a ridurre il fenomeno del drag-out dalle vasche; al fine di limitare il
consumo della risorsa idrica, ogni risciacquo è oggetto di riutilizzo in cascata.
CROMATURA
La cromatura ha ampio utilizzo sia come finitura decorativa sia come rivestimento funzionale.
Per uso decorativo (cromo brillante) è usualmente applicato uno strato sottile per prevenire la
corrosione delle superfici lisce e brillanti del substrato di nichel. Lo spessore del rivestimento è
generalmente tra i 0.1 e 0.2 micron. Nell’intento di ridurre l’utilizzo di sostanze pericolose per
la salute e per l’ambiente, molti sforzi sono stati prodigati e molte risorse sono state spese per
la ricerca di processi sostitutivi di quelli al Cromo esavalente e, negli ultimi tempi, sono state
messe a punto tecniche di cromatura che impiegano Cromo trivalente con risultati confrontabili
con quelli ottenuti col processo tradizionale (a Cromo esavalente), sia in termini economici che
di qualità del prodotto; inoltre recentemente, molti produttori occidentali (fra cui primarie case
automobilistiche europee) prevedono espressamente, nei propri capitolati, il processo di
cromatura a Cromo trivalente per corrispondere anche alla sensibilità collettiva sempre più
indirizzata alla richiesta di cicli di produzione eco-compatibili.
Oltre ad assicurare il minimo rischio per la salute e a minimizzare l’impatto sull’ambiente, la
“cromatura trivalente” ha anche altri importanti vantaggi, fra cui in particolare:
- ottimo potere penetrante,
- possibilità di ottenere perse finiture,
- ottima resistenza all’ossidazione.
Il processo di cromatura, denominato Envirochrome®, utilizza un elettrolita a base di Cromo
trivalente i cui principali componenti sono:
- sali di Cromo trivalente ad alta stabilità,
- additivi organici ed inorganici per migliorare l'uniformità dell'elettrodeposizione,
- tensioattivi per aumentare la bagnabilità dei pezzi,
- miscela di sali inorganici per mantenere costante la conducibilità della soluzione di cromatu -
ra,
- additivi per ottimizzare il colore del deposito di Cromo.
Il bagno di cromatura è posto sotto aspirazione per garantire un’adeguata salubrità
dell’ambiente di lavoro. Le emissioni sono convogliate ad un abbattitore tipo scrubber; una
volta esauste le acque dello scrubber vengono inviate al depuratore.
Le acque del bagno di cromatura non vengono scaricate, dato che tendono a diminuire o per
evaporazione o a causa dell’acqua residua presente sui pezzi cromati. Vengono quindi
reintegrate utilizzando o le acque provenienti dai lavaggi successivi o acqua demi.
RECUPERI CROMO
La cromatura è seguita da bagni di risciacquo statico/recupero del cromo per contenere il drag-
out di bagni. Il sistema è collegato ad un impianto di distillazione a ciclo chiuso (evaporatore).
Le impurità si accumulano all’interno del distillatore, che preleva acqua inquinata e restituisce
alla vasca acqua distillata. Il concentrato viene prelevato e smaltito come rifiuto.
Segue poi un’altra vasca collegata ad un impianto a resine a scambio ionico sempre a ciclo
chiuso. Questo preleva acqua contaminata e reimmette acqua demineralizzata, mantenendo
costante il livello nelle vasche; quando periodicamente le resine devono essere rigenerate, gli
eluati concentrati sono raccolti in un serbatoio specificatamente destinato poi allo smaltimento
come rifiuto.Le acque non vengono quindi scaricate.
ATTIVAZIONE
Dopo il trattamento di cromatura ed i relativi lavaggi i pezzi richiedono un trattamento di
attivazione, del tutto simile a quello descritto più sopra. In analogia con le operazioni di
Autorizzazione Integrata Ambientale – Italcromatura srl- Allegato 1 Pag. 5 di 9
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sgrassatura, ini trattamento di attivazione è seguito da un lavaggio finalizzato a ridurre il
fenomeno del drag-out dalle vasche; al fine di limitare il consumo della risorsa idrica, ogni
risciacquo è oggetto riutilizzo in cascata.
PASSIVAZIONE (CROMATAZIONE)
Il processo di passivazione viene utilizzato per proteggere le superfici dei rivestimenti da
atmosfere aggressive.Tale processo consiste nel trattamento (elettrolitico) superficiale con una
soluzione acida di cromato; ne risulta un film trasparente, poco poroso, con struttura pressoché
colloidale che in alcune ore penta assai resistente. Il meccanismo di protezione è duplice in
quanto la presenza del Cr6+ nella massa del film esercita una azione inibitrice, mentre la
natura non porosa del film stesso esclude la penetrazione di umidità che potrebbe asportare il
Cr6+.La fase di passivazione è seguita da 3 bagni di risciacquo, l’ultimo dei quali servito da
resine a scambio per il riutilizzo dell’acqua a ciclo chiuso.
LAVAGGIO A CALDO
I pezzi vengono infine lavati in una vasca contenete acqua calda. L’acqua del lavaggio non dà
luogo ad emissioni in atmosfera. Le acque della vasca del lavaggio a caldo vengono scaricate
nel depuratore.
SCARICHI INDUSTRIALI
Le acque provenienti dai lavaggi presenti sulla linea galvanica confluiscono all’impianto di
depurazione interno allo stabilimento per essere trattate e riportate allo scarico nella condotta
fognaria pubblica di Via Majorana, collegata al depuratore gestito da Acque del Chiampo SpA.
Le acque di lavaggio, continuamente ricambiate, costituiscono i reflui che devono essere
depurati prima dello scarico.
Il valore di riferimento per l’utilizzo di acqua negli stadi di risciacquo va da 3 a 20 l/m 2 (Bref
Final Draft 5.1.5.4). Una stima del valore in questione vale circa 6,1 l/(m 2 x lavaggio).
La ditta utilizza alcuni accorgimenti impiantistici studiati e realizzati per conseguire:
- il miglioramento dell’efficienza di lavaggio dei manufatti cromati;
- la riduzione dei consumi idrici;
- il contenimento della quantità di cromo da trattare nell’impianto di depurazione.
In particolare:
- dopo il bagno di cromatura, sono presenti alcune vasche in serie che servono alla pulizia ed
al lavaggio dei manufatti metallici. La prima vasca dopo la cromatura è vuota; la seconda e
la terza sono di recupero statico (vale a dire, senza ricambio d’acqua). La seconda vasca
dopo la cromatura è collegata ad un impianto di distillazione (evaporatore) a ciclo chiuso;
questo preleva acqua contaminata e reimmette acqua distillata, mantenendo costante il
livello nella terza vasca; il concentrato si accumula all’interno del distillatore, dal quale
viene periodicamente prelevato, per essere smaltito come rifiuto; la terza vasca è in
collegamento con la seconda, per cui l’evaporatore è di fatto a servizio anche di questa. Il
volume d’acqua del concentrato viene reintegrato al bisogno;
- la 4° vasca dopo la cromatura è collegata ad un impianto a resine a scambio ionico a ciclo
chiuso; questo preleva acqua contaminata e reimmette acqua demineralizzata, mantenendo
costante il livello nella vasca; periodicamente le resine devono essere rigenerate, mentre gli
eluati concentrati sono inviati a stoccaggio e quindi smaltiti come rifiuto. Segue una vasca
per attivazione, a sua volta seguita da una vasca di lavaggio con due posizioni che utilizzano
acqua di rete, che poi è riutilizzata in cascata ad altri lavaggi prima di essere conferita al
depuratore;
- dopo la passivazione sono presenti 4 vasche con la funzione di pulizia dei manufatti, di cui
due a ciclo chiuso; in particolare il lavaggio a ciclo chiuso è servito da un impianto a resine
a scambio ionico a ciclo chiuso; questo preleva acqua contaminata e reimmette acqua
demineralizzata, mantenendo costante il livello nella vasca; periodicamente le resine devono
essere rigenerate, mentre gli eluati concentrati sono inviati a stoccaggio e quindi inviati al
depuratore. I recuperi e l’ultimo lavaggio a caldo utilizzano acqua di rete.
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IMPIANTO DI DEPURAZIONE
L’impianto di depurazione è di tipo chimico-fisico ed è così strutturato:
Sezione di ingresso impianto: è la prima vasca di trattamento, dove confluiscono le acque reflue
dovute a:
- lavaggi acidi: alcuni lavaggi della sgrassatura, lavaggi dopo cromatura ed il lavaggio caldo
dopo la passivazione;
- eluati da rigenerazione delle resine a scambio ionico, che permettono il riciclo delle acque
del lavaggio dopo la passivazione (raccolti in un serbatoio e dosati nell’impianto con portata
ridotta e controllata);
- eventuali spanti dall’impianto;
- eventuali colaticci nel piazzale nord (ingresso) e tunnel;
- acque di dilavamento prima pioggia dei piazzali lato sud e lato nord-est;
- spillatura acque da ispessitori.
Tali reflui confluiscono in una vasca, dotata di agitazione, del volume di circa 4 mc, dove sono
dosati automaticamente un agente acido (acido cloridrico), necessario a portare il pH al valore
ottimale di circa 3 ed un agente riducente (sodio bisolfito), in grado di ridurre il cromo da
esavalente a trivalente, e soda caustica. I dosaggi sono controllati e comandati da appositi strumenti
indicatori e regolatori (pHmetri e sonde redox).
I reagenti sono prelevati da apposite cisterne, poste nello stesso locale del depuratore.
Sezione 2 (trattamento cromo esavalente): successivamente, i reflui passano in una seconda vasca,
simile alla precedente ed avente la stessa dotazione strumentale, dove avviene una ripetizione della
reazione di riduzione del cromo esavalente, qualora la presenza di questo inquinante sia segnalata
dagli strumenti di controllo. La reazione di riduzione si completa nell’arco di alcuni minuti, un
tempo notevolmente inferiore alla permanenza media dei reflui nelle due vasche (oltre quattro ore).
Sezione di agitazione e miscelazione delle reazioni chimiche e dosaggio flocculante e rilancio ai
decantatori: una volta completato il ciclo di trattamento del cromo esavalente, i reflui si riuniscono
con le altre acque provenienti dal ciclo galvanico (queste ultime, essendo prive di cromo non
necessitano di decromatazione, e pertanto vengono dosate qui), costituite da lavaggi alcalini (acque
dei lavaggi dopo gli altri trattamenti di sgrassatura e di attivazione).
I reflui riuniti confluiscono in due vasche poste in serie, aventi un volume di circa 8 mc ciascuna e
dotate di agitazione, dove sono dosati, in sequenza, un agente alcalino (soda caustica in soluzione),
necessaria ad innalzare il pH fino al valore di circa 10, carbone attivo in polvere, che ha la funzione
di ridurre il COD e di adsorbire i tensioattivi ed un polielettrolita organico. Questi dosaggi,
comandati automaticamente e controllati da appositi strumenti indicatori e regolatori, permettono la
trasformazione dei metalli da composti solubili a idrati insolubili, sotto forma di fanghi facilmente
sedimentabili.
Sezione di sedimentazione (decantatori): considerato che la portata effettiva attuale è notevolmente
inferiore a quella di progetto, la fase di sedimentazione è realizzata in due soli decantatori,
impiegati alternativamente; un terzo, seppur presente, viene sempre tenuto vuoto, per poter
fronteggiare eventuali situazioni di emergenza in cui sia richiesta una raccolta delle acque. I fanghi
(costituiti prevalentemente da idrati di ferro, di cromo trivalente e di nichel), raccolti al fondo dei
sedimentatori, sono periodicamente aspirati ed inviati a due cisterne, fuori terra, di ispessimento, da
dove sono prelevati da ditte esterne autorizzate per le operazioni di smaltimento. Man mano che i
fanghi ispessiscono si accumulano sul fondo, lasciando acqua più pulita nella parte alta; i due
ispessitori sono dotati di sistema di spillo a perse altezze per inviare quest’acqua in testa al
sistema di depurazione.
Sezione di correzione del pH finale : le acque chiarificate (in uscita dai sedimentatori)
subiscono un processo di filtrazione, al fine di eliminare totalmente le particelle più minute di
fango non sedimentate; vengono quindi accumulati in un’ultima vasca, avente un volume di
circa 8 mc e dotata di agitazione, dove sono dosati automaticamente un agente acido (acido
cloridrico), per portare il pH entro l’intervallo ammesso per lo scarico ed un agente ossidante
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(acqua ossigenata) e soda caustica, per eliminare eventuali eccessi di solfiti. Anche in questo
caso, il dosaggio di acido è controllato e comandato da un pH-metro indicatore-regolatore,
mentre il dosaggio di acqua ossigenata è proporzionale al flusso idrico.
Per le acque meteoriche si rimanda all’allegato A.
EMISSIONI IN ATMOSFERA
L’impianto è dotato delle seguenti emissioni convogliate:
- Ventilazione generale tunnel contenente l’impianto galvanico -Camino 1
- Aspirazioni localizzate - Camino 2
- Ventilazione locale di depurazione acque - Camino 3
-Produzione di calore (uso tecnologico) - Camino 4
Risultano significative le emissioni di cui ai camini 1 e 2.
Ventilazione tunnel
Il dimensionamento dell’impianto di aspirazione del tunnel si è basato sulla scelta di adeguati
parametri in funzione di classe di pericolosità degli inquinanti, temperature dei bagni,- dimensioni
delle vasche,- volume netto del tunnel.
Per l’aspirazione sono stati previsti due collettori del diametro di 800 mm cadauno con perse
bocchette di aspirazione equidistanziate – collocati nella parte superiore del tunnel in asse con le
linee di trattamento.
La “compensazione” dell’aria estratta dal tunnel avviene naturalmente attraverso delle bocche di
immissione aria posizionate al centro del tunnel e dislocate in modo tale da creare un flusso di aria
diretto dal centro verso il collettore di aspirazione. L’aspirazione (anche quella localizzata
successivamente descritta) produrrà altresì una depressione del tunnel tale da garantire l’ingresso
d’aria anche attraverso l’apertura di carico-scarico telai, assicurando quindi una “protezione attiva”
nei confronti di possibili esalazioni che in questo modo non potranno uscire dal tunnel.
L’aspirazione del tunnel è affidata a un elettroventilatore con motore dotato di inverter per la
regolazione della velocità di rotazione e quindi della portata aspirata. Il flusso d’aria aspirato viene
convogliato ad un abbattitore (previsto prudenzialmente per il trattamento dell’emissione) costituito
da una colonna di assorbimento a corpi di riempimento che utilizza acqua come liquido assorbente
(in controcorrente rispetto al flusso gassoso) (camino 1 diametro pari a 1000 mm e altezza 16 m).
Nel tempo è tuttavia notato che alcune esalazioni da vasche, pur non avendo concentrazioni
significative, possono alterare (puntinare) i manufatti in lavorazione. Da qui la necessità di poter
introdurre alcune aspirazioni localizzate. In particolare sono state poste in essere delle aspirazioni
localizzate sulle sgrassature 9, 10, 12 e 13 mediante cappe in PP e due ventilatori da 2000 m3/h
ciascuno da inserire nell’aspirazione generale del tunnel relativa alla emissione nr 1. Questa
specifica aspirazione (pari al massimo a 4000 m3/h) non incide in modo significativo sulla portata
massima complessiva, come risulta dalla verifica aeraulica effettuata.
Il numero di ricambi orari da assicurare (per un impianto galvanico a tunnel) è normalmente
compreso tra 10 e 15. Allo stato approvato la portata aspirata è pari a 45000 Nm3/h; si propone di
diminuire tale portata a 40000 Nm3/h. Poiché il tunnel ha un volume netto (d’aria) di circa 3150
m3, assumendo una portata massima complessivamente estratta (in modo forzato) pari a 40000
m3/h, l’impianto di aspirazione è in grado di garantire oltre 12,7 ricambi/ora, valore ritenuto
sufficientemente cautelativo per l’impianto in esame (da considerare l’aspirazione localizzata –
emissione 2).
Aspirazioni localizzate
Oltre alla ventilazione generalizzata del tunnel era stato previsto un sistema di aspirazione
localizzata per le vasche di cromatura (nn. 65-66-67 e 73-74) costituito da cappe laterali, a filo
vasca (una per lato), e da cappe superiori per ogni posizione di cromatura. Le aspirazioni sono
collegate, mediante un collettore del diametro di 600 mm, ad un ventilatore avente una portata
massima di 10000 m3/ h.
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Il trattamento (finale) delle emissioni è affidato ad una colonna di assorbimento a corpi di
riempimento che utilizza acqua come liquido assorbente (in controcorrente rispetto al flusso
gassoso).
Per l’aspirazione n. 2 sono state eliminate le aspirazioni localizzate (a cappa e a bordo vasca) in
prossimità delle vasche 73 e 74 e mantenute le aspirazioni a cappa per le vasche 65, 66 e 67,
eliminando quelle a bordo vasca.
Alla luce della diminuzione delle aspirazioni la portata è inpiduata a 8500 Nm3/h.
Ventilazione locale di depurazione acque
Nel locale dell’impianto di depurazione acque, il processo di riduzione dei cromati (dosaggio di
bisolfito di sodio in ambiente acido) potrebbe dar luogo a produzione di gas acidi (ossidi di zolfo e
acido cloridrico) che devono essere opportunamente rimossi dal locale stesso. L’impianto di
depurazione è per questo presidiato da n. 1 parete aspirante (dim. L4000 x H500 x P250 mm) a
feritoie verticali collettate ad un ventilatore avente una portata di 6000 m3/h. Il trattamento delle
potenziali emissioni è affidato ad una colonna di assorbimento a corpi di riempimento (installata a
valle del ventilatore che utilizza acqua come liquido assorbente (in controcorrente rispetto al flusso
gassoso).
Produzione di calore (uso tecnologico)
Per il riscaldamento ed il mantenimento delle temperature di processo nelle vasche dell’impianto
galvanico viene utilizzato il vapore prodotto dalla centrale termica, composta da n. 2 generatori di
vapore con bruciatore a gas metano aventi potenzialità nominale rispettivamente pari a 1117 kW in
grado di fornire 1500 Kg/h di vapore e a 700 kW, il primo normalmente in esercizio e l’altro in
riserva funzionale. La caldaia da 1117 kW ha sostituito la caldaia da 1744 kW.
Operazione di spazzolatura
Nell’AIA in essere non è prevista alcuna operazione di spazzolatura. Nel corso del tempo tale
attività si è rivelata tuttavia necessaria per la rifinitura dei pezzi; l’operazione è saltuaria
occasionale, eseguita solo al bisogno su alcuni pezzi, con frequenza prevista in 5 h/settimana. Tale
operazione con una spazzolatrice meccanica fissa dotata di due mole spazzolatrici; ognuna delle due
mole è servita da una bocca di aspirazione per una portata totale aspirata di 3000 m3/h. Il sistema di
trattamento è costituito da due sacchi filtranti in feltro agugliato (filtri a manica) e sacco di raccolta
polveri in nylon. .Le maniche possono essere carenate in modo da intercettarne le emissioni da
convogliare a camino e in tal senso vi è l’impegno della ditta a procedere con la realizzazione di un
nuovo punto di emissione (camino 5) ( vedasi prescrizione allegato 2).
UTILIZZO ACQUA
La ditta dispone di due fonti di approvvigionamento idrico: pozzo (prelievo principale) e
allacciamento all’acquedotto pubblico. La ditta – vedasi prescrizione – può utilizzare acqua per
usi industriali nella quantità massima di 55.000 mc/annui
Al fine di limitare il consumo della risorsa idrica, non si utilizza acqua di rete in tutti i lavaggi,
ma si ricorre a dei ricicli per il riutilizzo in cascata delle acque di lavaggio,
Nella documentazione prodotta per la procedura di screening la ditta ha proceduto a valutare
il consumo idrico specifico con riferimento alle BAT di settore, paragrafo 4.7.10 (“Multiple
rinse techniques”).Le menzionate BAT di settore, al paragrafo 5.1.5.4, indicano per il consumo
idrico specifico valori compresi tra 3 e 20 l/m2 per ogni lavaggio. La linea galvanica della ditta
dispone di 14 lavaggi, e pertanto secondo le BAT il consumo idrico specifico ottimale per la
ditta risulta compreso tra 0,039 e 0,26 m3/m2. Il progetto proposto, che prevede un consumo
specifico di acqua pari a 0,086 m3/m2, risulta conforme alle indicazioni delle BAT previste per
lo specifico settore industriale (che prevedono consumi compresi tra 0,039 e 0,26 m3/m2); tale
valore costituisce un miglioramento rispetto alla situazione riscontrata nel periodo di attività
2012-2017.
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PROVINCIA DI VICENZA
AREA TECNICA-Servizio Rifiuti VIA VAS
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio Fiscale: Palazzo Godi - Nievo, Contrà Gazzolle, 1 – 36100 Vicenza
Indirizzo di posta elettronica certificata: provincia.vicenza@cert.ip-veneto.net
Autorizzazione Integrata Ambientale n.5/2020
ALLEGATO 2
Il presente allegato, definito come “Allegato 2” e costituente parte integrante e sostanziale
dell’autorizzazione Integrata Ambientale n.5/2020, riporta i limiti, le prescrizioni e le condizioni da
osservare nell’esercizio dell’attività svolta dalla ditta Italcromatura srl, nell’installazione di via
Majorana n. 6 A-B-C –in Comune di Montecchio Maggiore.
Prescrizioni per singole matrici ambientali
1 Emissioni in atmosfera
1. I punti di emissione dovranno essere identificati in modo univoco e per ogni punto di
controllo e prelievo dovrà essere garantita in alternativa la presenza di una bocchetta di
prelievo dotata di tronchetto filettato di dimensioni unificate, munito di tappo e saldato al
camino o di flangia universale di dimensioni unificate dotata di fori passanti e di
controflangia cieca per la chiusura, costruiti secondo quanto riportato in calce al presente.
Per la sezione di campionamento dovrà essere rispettato quanto previsto al punto 3.5.
dell’allegato VI alla parte V del D.Lgs. 152/06.
2. I controlli periodici delle emissioni in atmosfera sono richiesti con la frequenza indicata nel
piano di monitoraggio; tali controlli dovranno essere effettuati, nelle condizioni di esercizio
più gravose degli impianti produttivi.
3. La ditta dovrà effettuare i i controlli di cui al precedente punto dando comunicazione ad
ARPAV con almeno 15 giorni d'anticipo della data in cui intende effettuare i prelievi.
4. I dati relativi agli autocontrolli effettuati dovranno essere riportati su apposito registro a cui
si allegheranno i certificati analitici ed essere tenuti a disposizione dell’autorità competente
al controllo. Uno schema esemplificativo di tale registro è riportato in appendice 1 allegato
VI parte V del D.Lgs. 152/06. Per i certificati analitici si dovrà far riferimento allo schema
riportato in calce.
5. Le metodologie di campionamento e analisi dovranno essere quelle utilizzate dal Servizio
Laboratori di ARPAV, riportate nel sito specifico http://www.arpa.veneto.it/servizi-
ambientali/ippc/servizi-alle-aziende/metodiche-analitiche. Le metodiche utilizzate dal
Servizio Laboratori di ARPAV faranno in ogni caso fede in fase di contraddittorio. L’azienda
può cambiare le metodiche analitiche, previa comunicazione ad ARPAV, la quale può
esprimersi in merito.
6. Ogni interruzione del normale funzionamento degli impianti di abbattimento, compresa la
manutenzione ordinaria e straordinaria, deve essere annotata su un apposito registro da
tenersi a disposizione dell’autorità competente al controllo. Uno schema esemplificativo di
tale registro è riportato in appendice 2 allegato VI parte V del D.Lgs. 152/06.
7. La ditta dovrà sempre provvedere ad una corretta gestione e manutenzione dei propri
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sistemi di abbattimento, secondo quanto previsto nel piano di monitoraggio e controllo. In
caso di anomalie o guasti agli impianti il gestore deve darne comunicazione alla Provincia,
al dipartimento provinciale dell’ARPAV e al Comune entro le otto ore successive. Qualora le
anomalie di funzionamento siano tali da non garantire il rispetto dei limiti di emissione
fissati, si dovrà procedere alla sospensione delle relative lavorazioni per il tempo necessario
alla rimessa in efficienza; le difformità accertate nei controlli analitici effettuate dal gestore
devono essere comunicate entro 24 ore dall'accertamento.
8. La ditta dovrà procedere al convogliamento all’esterno delle emissioni della
spazzolatrice nel termine di 60 giorni dal ricevimento del presente provvedimento; la
ditta dovrà comunicare la data di conclusione dell’intervento e procedere all’analisi
della fase di avvio nel termine dei 30 giorni successivi alla realizzazione
dell’intervento. Per la data di prelievo vale l’obbligo di comunicazione con anticipo di
15 giorni.
Si ribadisce che nel frattempo è rimessa alla ditta la responsabilità in materia di igiene
dell’ambiente di lavoro per un eventuale utilizzo con reimmissione in ambiente di
lavoro dell’impiantistica in questione.
9. La ditta dovrà rapportarsi con lo SPISAL dell'ULSS 8 con un'apposita relazione da
presentarsi nel termine di 60 giorni dal ricevimento del presente provvedimento e da
inviarsi per conoscenza a questo Ente e ad ARPAV, per l’eliminazione delle aspirazioni
a bordo vasca relativamente alle vasche di cromatura.
2 Scarichi idrici/gestione acque meteoriche
10. La ditta è autorizzata allo scarico delle acque produttive, meteoriche piazzale nord senza
distinzione di prima e seconda pioggia come inpiduate in allegato 1 con recapito in
fognatura previo trattamento al depuratore aziendale ( scarico inpiduato come SF1).
Ad adeguamento PTA attuato, allo scarico SF1 confluiranno anche le acque meteoriche
prima pioggia piazzale sud e piazzale nord est di recente inserimento .
11. Per il monitoraggio dello scarico SF1 dovranno essere utilizzate le strutture con
l'autocampionatore in essere . Il relativo utilizzo dovrà essere preventivamente concordato
con il gestore della fognatura.
Secondo quanto emerso in conferenza del 26/05/2020 la ditta dovrà intervenire
migliorando il sito di alloggiamento delle apparecchiature di controllo ovvero, per
quanto possibile, tutte le apparecchiature di controllo attualmente esistenti
(autocampionatore, quadri elettrici e centralina di telecontrollo) vanno dislocati in unico
punto, in completa sicurezza e al coperto, e tutti predisposti per la sigillatura; la ditta
dovrà rapportarsi con il gestore della fognatura a definirne i dettagli di intervento.
La ditta dovrà procedere alla manutenzione annuale del misuratore di portata in uscita
(verifica elettronica e pulizia sensori tubo di misura), procedendo alla registrazione
delle relative operazioni.( vedasi PMC implementato per la prescrizione).
Ad Acque del Chiampo SpA è rimesso l’impegno di far venir meno la promiscuità in essere
ovvero far in modo che l’autocampionatore non vada ad intercettare anche i reflui civili
dell’azienda contermine.
Per la definizione e realizzazione di quanto sopra indicato si inpidua il termine del
30/09/2020; nel termine dei successivi 10 giorni dovrà essere comunicata la conclusione
dei lavori a questa Amministrazione, ad Acque del Chiampo spa e ad ARPAV.
Gli autocontrolli allo scarico SF1 ancorchè in scadenza potranno essere rinviati alla
conclusione dei lavori in questione ( prelievo entro 10 ottobre 2020).
12. La ditta è altresì autorizzata allo scarico dei pluviali delle coperture, delle acque meteoriche
di sgrondo dalla copertura (accesso al fabbricato dal lato nord con la canaletta grigliata di
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captazione) e ad adeguamento attuato della seconda pioggia piazzale sud e piazzale nord est
di nuovo inserimento. Il recapito è la fognatura acque bianche di via Natta.( scarico
inpiduato come SF3 e per il quale dovrà essere predisposto apposito pozzetto fiscale che
escluda i contributi di altre aziende).
13. La ditta dovrà dare attuazione al progetto di adeguamento al PTA del piazzale sud e
piazzale nord est nel termine del 30 settembre 2020.
14.Nel medesimo termine di cui al precedente punto la ditta dovrà presentare il certificato di
regolare esecuzione dell’opera, per le nuove strutture di convogliamento, trattamento e
scarico, rilasciato dal direttore dei lavori, così come previsto all'art. 50 della L.R. 33/85 e
smi. In tale documentazione dovrà essere inpiduato il pozzetto fiscale di prelievo per la
verifica del rispetto dei limiti che dovrà intercettare unicamente le acque meteoriche
dilavanti i piazzali della ditta - quello in essere già inpiduato come SF3 presenta una
situazione di promiscuità non ammissibile.
15. Alla conclusione degli interventi e nel termine dei successivi 60 giorni la ditta deve
procedere ad un controllo analitico per la verifica del rispetto dei limiti.
16. Nelle more della realizzazione del progetto di adeguamento la ditta dovrà gestire i piazzali
come da proposta riportata in allegato A.
17. Ogni campionamento dovrà essere effettuato nelle condizioni operative, meteorologiche
ed impiantistiche ritenute dal tecnico responsabile più gravose per la qualità delle acque
scaricate e le stesse dovranno essere specificatamente indicate nel verbale di
campionamento da allegare al rapporto di prova.
18. La ditta deve effettuare i controlli analitici comunicando al Dipartimento provinciale
dell' ARPAV, con almeno 15 giorni di anticipo, la data in cui intende effettuare i
prelievi. Per i controlli di scarichi di acque meteoriche il preavviso il Dipartimento
Provinciale dell’ARPAV deve essere effettuato nei medesimi termini in cui viene
contattato il laboratorio incaricato.
19. I pozzetti fiscali devono essere del tipo UNICHIM o analogo, in modo da permettere il
prelievo manuale o con l’attrezzatura automatica (autocampionatore), devono essere sempre
accessibili da parte delle Autorità competenti al controllo, idonei per i prelievi e le misure di
portata dei reflui oggetto del presente provvedimento e indipendenti da altri eventuali
apporti di acque reflue.
20. Le analisi e il prelievo dei campioni, realizzati al fine di monitorare nel tempo il rispetto dei
limiti, dovranno essere effettuati da personale qualificato, che redigerà anche un apposito
verbale di prelievo. Quest’ultimo dovrà essere allegato al rapporto di prova che dovrà
indicare, oltre agli esiti delle analisi condotte sui campioni prelevati anche il metodo di
campionamento e le metodiche analitiche adottate. I rapporti di prova con i relativi verbali
di prelievo dovranno essere conservati dalla ditta e messi a disposizione delle autorità
competenti al controllo.
21. Le metodologie di campionamento e analisi devono essere quelle utilizzate dal Servizio
Laboratori di ARPAV, riportate nel sito specifico http://www.arpa.veneto.it/servizi-
ambientali/ippc/servizi-alle-aziende/metodi-di-campionamento-e-analisi. L’azienda può
cambiare le metodiche analitiche, previa comunicazione ad ARPAV, la quale può esprimersi
in merito. Le metodiche utilizzate dal Servizio Laboratori di ARPAV faranno in ogni caso
fede in fase di contraddittorio
22. La ditta dovrà registrare, su apposito quaderno (o dedicato supporto informatico) messo a
disposizione dell’autorità di controllo, le operazioni di manutenzione programmate e
straordinarie effettuate sul sistema di depurazione.
23. La ditta dovrà provvedere all’attenta e costante conduzione del sistema di depurazione e
segnalare tempestivamente alla Provincia, al Dipartimento Provinciale dell’ARPAV e al
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gestore della fognatura eventuali inconvenienti che si dovessero verificare.
24. I limiti di accettabilità non potranno in alcun caso essere conseguiti mediante diluizione
con acque prelevate esclusivamente allo scopo.
3 Emissioni sonore
25. L’azienda deve verificare, con cadenza triennale e ogni qualvolta vi siano delle modifiche
che comportano delle variazioni sostanziali del livello di rumore, l’attualità della
Valutazione di Impatto Acustico, aggiornando lo studio agli atti ed eseguendo i rilievi
fonometrici necessari, utilizzando le professionalità di un Tecnico Competente in Acustica
Ambientale. Devono essere valutati i livelli di emissione, immissione e differenziale e
confrontati con i relativi limiti. Le misure per valutare i livelli di immissione e differenziale
devono essere effettuate presso i ricettori più esposti al rumore; qualora ciò non fosse
possibile deve essere inpiduata una posizione di misura (nelle vicinanze del ricettore o in
prossimità della sorgente) che consenta di stimare il livello presso il ricettore. I parametri da
misurare sono i livelli acustici per i quali è stata evidenziata la potenziale criticità. Si
segnalano, per l’elaborazione della documentazione di impatto acustico ai sensi dell’articolo
8 della Legge n.447 del 1995, le Linee Guida approvate con Deliberazione del Direttore
Generale ARPAV (DDG n.3 del 29.01.2008) e consultabili nel sito internet dell’Agenzia,
all’indirizzo http://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/agenti-fisici/fle-e- allegati/
linee_Guida-DOC-Impatto_Acustico
26. In caso di superamento, da comunicarsi tempestivamente a questo Ente, al Comune ed
all’ARPAV, dovranno essere realizzate opportune mitigazioni acustiche concordandole con
Comune ed ARPAV. Tali interventi dovranno essere comunicati a questa Amministrazione
per gli aspetti di competenza.
27. Le campagne di misura dovranno essere effettuate durante lo svolgimento delle attività
rumorose, con comunicazione preventiva di almeno 15 giorni, al Comune ed ad ARPAV, che
potranno presenziare allo stesso. Per i limiti dovrà essere fatto riferimento al piano di
zonizzazione acustica del comune di Montecchio Maggiore.
28. La prima campagna di misure a seguire il presente provvedimento dovrà essere effettuata
entro il 2022. La valutazione, effettuata come da comunicazione della ditta in conferenza nel
2019 tenendo conto del parere di ARPAV in sede di screening, sarà sottoposta da parte di
questa Amministrazione alla valutazione della competente sezione di ARPAV e sulla base
del parere che sarà reso potranno seguire altre e perse determinazioni.
4 Gestione rifiuti
29. Al report sulla produzione dei rifiuti di cui al Piano di Monitoraggio e Controllo che riporta
un elenco limitato ai rifiuti caratteristici dello specifico comparto produttivo, dovrà essere
allegata copia del MUD;.
30. I rifiuti prodotti dovranno essere raggruppati in aree dotate di apposita cartellonistica,
indicante il relativo codice C.E.R. e l’eventuale caratteristica di pericolosità.
31. La gestione dei rifiuti prodotti dovrà avvenire nel rispetto di quanto previsto dalla parte IV
Titolo I D.Lgs. 152/06; in particolare la loro gestione dovrà avvenire nella modalità di
deposito temporaneo così come definito dall’art. 183 c. 1 lettera bb) del D.Lgs. 152/2006.
5 Altro
32. Utilizzo di acqua: il consumo idrico per uso produttivo non potrà superare 55.000 m 3/anno
come somma dei prelievi da pozzo e acquedotto. Ogni prelievo deve essere contabilizzato
con apposito contatore. La ditta dovrà mantenere in uso i contatori dichiarati in essere e per
l’uso civile di una delle palazzine uffici attualmente sprovvisto dovrà provvedere
copia informatica per consultazione
all’installazione nel termine di 60 giorni dal ricevimento del presente provvedimento.
33. La ditta dovrà costantemente vigilare sul buono stato di conservazione delle pavimentazioni
impermeabilizzate ed effettuare, in presenza di eventuali fessurazioni, le relative
manutenzioni. E’ nell’impegno della ditta, come previsto nel progetto di adeguamento al
PTA e nei tempi dello stesso, procedere alla sistemazione del piazzale con il rifacimento
della pavimentazione per garantirne l’impermeabilizzazione ed evitare possibili
percolazioni.
34. Tutte le vasche della linea galvanica devono essere identificate in modo univoco, indicando
la numerazione come da schema riportato in allegato 1.
35. In caso di incidenti e/o impresti con impatto per le perse matrici ambientali, dovrà adottare
immediatamente tutte le misure necessarie per limitarne le conseguenze, procedendo e con
le comunicazioni di cui al comma 1 dell’art’art.29-undecies del D.lgs 152/06 entro le otto
ore successive all’evento.
36. La ditta, ad esclusione dei periodi di chiusura per ferie, dovrà comunicare eventuali fermi
prolungati – oltre 15 gg- di attività e qualora tali periodi superino trenta giorni dovrà essere
contestualmente presentato un piano con le attività di controllo e monitoraggio da condursi
durante gli stessi e perse rispetto alla normale attività nonché le azioni da mettere in atto
anche dal punto di vista strutturale per garantire la sicurezza dell’impianto.
37. Dovrà altresì essere comunicata il fine esercizio dell’attività. Con tale comunicazione dovrà
essere presentato un Piano di ripristino ambientale che descriva gli interventi che verranno
attuati al fine della restituzione del sito agli usi originari e i relativi accertamenti analitici per
verificare l’assenza di eventuale contaminazione del sito.
38. Per il monitoraggio della falda
a) è richiesta un'analisi con frequenza semestrale differenziata nel set analitico come
riportato nel PMC e storicamente in essere;
b) le date di prelievo dovranno essere comunicate ad ARPAV con anticipo di almeno 15
giorni;
c) qualora dal monitoraggio dovessero emergere delle anomalie dovrà esserne data
tempestiva comunicazione a questa Amministrazione, al Comune ed ARPAV.
39. Le registrazioni dei dati previsti dal Piano monitoraggio e controllo dovranno seguire le
seguenti indicazioni:
a) tutti i dati ottenuti dall’autocontrollo devono poter essere verificati in sede di
sopralluogo ispettivo. I dati originali (es. bollette, fatture, documenti di trasporto,
Rapporti di prova etc.) devono essere conservati almeno per 5 anni in modo da
garantire la rintracciabilità del dato stesso;
b) eventuali registrazioni e tutti i certificati analitici, compresi quelli effettuate da
laboratori esterni o direttamente dall’impianto di destino devono essere conservati
presso lo stabilimento, a disposizione delle Autorità competenti al controllo, almeno
per 5 anni.
Si ricorda che ai sensi dell’art. 29-decies, comma 2, del D.Lgs. 152/2006, il gestore dovra'
trasmettere, alla Provincia di Vicenza, all’ ARPAV, al Comune di Montecchio Maggiore e al Gestore
della fognatura- Acque del Chiampo spa entro il 30 aprile di ogni anno un documento contenente i
dati caratteristici dell’attività dell’anno precedente costituito da:
a) un report informatico sul modello fornito dall’Autorità competente
(http://ippc.arpa.veneto.it/) dove inserire i dati previsti dalle tabelle del “PIANO DI
MONITORAGGIO E CONTROLLO” ossia quelli a cui è stato assegnato “SI’” nella
colonna 'Reporting' dell’Allegato 3; il report dovrà essere trasmesso su supporto
informatico;
copia informatica per consultazione
b) una relazione esplicativa dell’attività aziendale con il commento dei dati dell’anno in
questione e i risultati nel monitoraggio. La relazione, che può essere corredata da grafici
esemplificativi, deve contenere la descrizione di eventuali metodi di stima/calcolo dei
dati comunicati. Il superamento dei Valori Limite di Emissioni è da giustificare, ove
possibile, specificando la causa dell’incidente (es. manutenzione straordinaria, guasto,
malfunzionamento, avaria o interruzione degli impianti di abbattimento, condizioni
meteo-climatiche avverse etc.) e gli interventi risolutivi adottati. Variazioni significative
tra i persi anni di monitoraggio vanno giustificate. La suddetta relazione dovrà essere
trasmessa su supporto informatico.
Limiti alle emissioni
Aria
La seguente tabella riporta, in relazione al processo produttivo, i limiti per le emissioni in atmosfera
ritenute significative.
Fase Punto di Tecnologie di Quota Portata Limiti
emissione contenimento (m)
[Nmc/h]
Inquinanti concentrazione
(***)
mg/Nmc
Nichel 0,1
Cromo VI 0,1
Linea chiusa a Cromo III 5
tunnel
Cobalto 1
+ aspirazioni
localizzate sulle Stagno 2
sgrassature 9, 10,
12 e 13 mediante Rame 1
cappe in PP e due
ventilatori da 16 40000 Zinco 0,5
Camino 1 Scrubber
2000 m3/h
ciascuno da Piombo 0,1
inserire
nell’aspirazione Acido solforico 2
generale del
tunnel relativa Acido nitrico 5
alla emissione nr
1. Acido cloridrico 5
Acido fluoridrico 2
Ammoniaca 30
Camino 2 Scrubber 8500 Cromo VI 0,1
Vasche di
cromatura lucida
e cromatura fumè Cromo III 5
(aspirazioni a
cappa alle vasche Nichel 0.1
copia informatica per consultazione
Cobalto 1
Acido fluoridrico 2
Acido nitrico 5
65, 66 e 67)
Acido solforico 2
Acido cloridrico 5
Spazzolatrice Camino 5 Filtri a maniche 3000 Polveri 15
(***) ammesso con un range di variabilità di ±20%. A fronte di riscontri analitici con portate riscontrate
superiori il limite in emissione dovrà essere modulato proporzionalmente secondo la formula indicata
nell’art.271 comma 13.
Scarichi
Limiti
Recapito
Tecnologie di
Scarico Provenienza Parametro
contenimento (fognatura, corpo idrico) Valore (1)
(*)
Acque di lavaggio
delle fasi di
sgrassatura e
decapaggio
(pretrattamenti)
Soluzioni esauste dei
bagni elettrolitici
Eventuali
spandimenti raccolti Regolamento di
nel bacino di fognatura e
contenimento depurazione
(catino) della linea acque reflue
galvanica urbane di Acque
Regolamento di
Eluati di del Chiampo
fognatura e
rigenerazione resine Fognatura urbana pubblica depurazione SpA- Allegato I o
degli impianti a Impianto chimico- valore definito in
SF1 ricircolo
gestita da ACQUE DEL acque reflue
fisico urbane di Acque
altro specifico
Eventuali liquidi CHIAMPO SpA provvedimento
del Chiampo SpA
(spanti e colaticci) previsto dal
- Allegato I
captati dalle caditoie Regolamento di
che presidiano la fognatura e
superficie depurazione di
pavimentata tettoiata Acque del
Chiampo SpA
Prima pioggia
piazzale sud e
piazzale nord est di
nuovo inserimento
ACQUE PIAZZALE
NORD (prima e
seconda pioggia)
SF3- da realizzare - Fognatura pubblica
Pluviali delle
pozzetto che coperture; canaletta (collettore acque bianche di
intercetti grigliata di Via Natta)
unicamente le captazione acque
acque della ditta meteoriche di
sgrondo dalla
copertura (accesso
al fabbricato dal
copia informatica per consultazione
lato nord)
Seconda pioggia
pioggia piazzale sud
e piazzale nord est di
nuovo inserimento
(1) il gestore AIA è tenuto al rispetto dei limiti di tutti i parametri inpiduati dal gestore con i rispettivi limiti.
(*) nella ritenuta necessità che le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), ricomprese in allegato X alla Parte
Seconda del D.Lgs. n. 152/2006, siano oggetto di regolamentazione e rilevando che per
Regolamento di fognatura e depurazione acque reflue urbane di Acque del Chiampo SpA
l’inpiduazione dei limiti delle stesse risulta in definizione, questa Amministrazione è intervenuta
con atto prot. n. 32260 dell’ 11/06/2019 successivamente rettificato per confermare “..il
campionamento ai fini del rispetto del vigente Regolamento di Fognatura urbana viene condotto
sulle 24 ore ……….......” I contenuti dell’atto richiamato sono confermati. I limiti saranno
inpiduati e comunicati dal Gestore della fognatura.
copia informatica per consultazione
SCHEMA TIPO DI CERTIFICATO ANALITICO
(importante considerare le indicazioni sotto riportate)
Ditta:
Attività produttiva svolta:
Camino n.__________________Relativo all'impianto di _________________________________________
Portata delle emissioni __________________ Temperatura fumi_______________________________
Portata delle emissioni secca______________ Portata delle emissioni normalizzata________________
Tenore di ossigeno* _______________________ Umidità **____________________
*(da riportare solo per processi di combustione) **(da esprimere in percentuale Volume/Volume)
Parametro___________________ Data__________________
1) dalle ore____________________________ alle ore__________
2) dalle ore____________________________ alle ore__________
3) dalle ore___________________________ alle ore__________
Tipo e quantità di materie prime utilizzate nell'impianto durate il prelievo e che abbiano influenza sulle emissioni
Metodiche utilizzate per il campionamento e/o analisi________________________________________________
Risultati analitici
Risultato prelievo 1 Valore di concentrazione
Risultato prelievo 2 Valore di concentrazione
Risultato prelievo 3 Valore di concentrazione
Risultato Valore di concentrazione medio
Tutti i dati grezzi, la strumentazione di prelievo e le ulteriori precisazioni analitiche dovranno essere dettagliate in un
documento allegato (verbale di campionamento a firma del tecnico e/o relazione del professionista incaricato) che
dovrà riportare, con preciso riferimento ai rapporti di prova relativi:
1. che le condizioni di marcia al momento del prelievo risultavano essere al regime massimo possibile
(contestualizzato) od, eventualmente, motivare una situazione difforme;
2. la presenza, o meno, ed il funzionamento, o meno, dl eventuali impianti di abbattimento ed eventuali modifiche
fatte;
3. la motivazione sulla scelta degli inquinanti analizzati e giudizio sulla loro rappresentatività rispetto alla globalità
dell'emissione ed al ciclo produttivo esaminato;
4. dati grezzi relativi alle misure e ai campionamenti effettuati;
5. motivazione delle eventuali difformità dei parametri tra quanto richiesto in sede di autorizzazione e quanto
determinato al momento dell’analisi;
6. a precisazione di eventuali scelte, presentare eventualmente dati grezzi, curve delle misure effettuate con
analizzatori in continuo.
copia informatica per consultazione
(*)
Nelle more dei decreti attutivi richiamati al punto 17 dell’art. 271 del D. Lgs 152/2006 per il campionamento e la misura delle
emissioni convogliate, tenuto conto di approfondimenti in merito effettuati con ARPAV si dispone quanto segue:
• il numero di prelievi o campioni da eseguire nel caso di campionamento manuale è di 3 per ciascuna misura. Ai fini del
calcolo del valore di emissioni si deve considerare la media ottenuta da questi 3 campioni;
• il numero di prelievi o campioni è relativo a ciascun parametro o sostanza che si deve determinare per il confronto con il
valore limite;
• il tempo di campionamento di un singolo prelievo deve essere di un’ora, tenuto conto che la concentrazione media è
riferita, dal D.lgs 152/2006, ad un’ora di funzionamento dell’impianto nelle condizioni di esercizio più grav ose. Tempi di
campionamento persi devono essere motivati;
• eventuali difformità emerse in sede di analisi (anche relative ad un singolo campionamento) devono essere comunicate entro
24 ore dall’accertamento.
copia informatica per consultazione
copia informatica per consultazione
PROVINCIA DI VICENZA
AREA TECNICA - SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS
Domicilio fiscale: Palazzo Godi – Nievo, Contrà Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
Indirizzo di posta elettronica certificata: provincia.vicenza@cert.ip-veneto.net
Autorizzazione Integrata Ambientale n. 5/2020
ALLEGATO 3
Il presente allegato, definito come “Allegato 3” e costituente parte integrante e sostanziale
dell’Autorizzazione Integrata Ambientale n.5/2020, riporta il PIANO DI MONITORAGGIO E
CONTROLLO che la ditta Italcromatura srl deve implementare per l’attività condotta nell’installazione
di via Majorana n. 6 A-B-C – Comune di Montecchio Maggiore.
Quadro sinottico
GESTORE GESTORE ARPA ARPA
FASI Ispezioni
Autocontrollo Reporting Campionamenti/analisi (*)
programmate
1 COMPONENTI AMBIENTALI
1.1 Materie prime e prodotti
1.1.1 Materie prime Mensile Annuale X
1.1.2 Additivi Mensile Annuale X
1.1.3 Prodotti finiti Mensile Annuale X
1.2 Risorse idriche
1.2.1 Consumo di risorse idriche Mensile Annuale X
1.3 Risorse energetiche
Consumo di energia Mensile Annuale X
1.4 Combustibili
Consumo di combustibili Mensile Annuale X
1.5 Emissioni in Aria
1.5.1 Punti di emissione / / X
1.5.2 Inquinanti monitorati Vedi Tabella Annuale X X
1.6 Emissioni in acqua
1.6.1 Punti di scarico / / X
1.6.2 Inquinanti monitorati Variabile Annuale X X
1.7 Emissioni di Rumore
Controllo rumore Triennale SI (**) X Su segnalazione
1.8 Emissione di Rifiuti
Controllo rifiuti prodotti Mensile Annuale X
1.9 Altro
1.9.1 Monitoraggio pozzi spia Vedi tabella Vedi tabella X X
GESTIONE IMPIANTO
2
Controllo fasi critiche
2.1 Controllo delle fasi critiche del processo Vedi tabella NO (***) X
Manutenzione
Manutenzione ordinaria delle apparec-
2.2 Vedi tabella NO (***) X
chiature
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2.3 Controlli
Piano gestione impianto abbattimento
2.3.1 Vedi tabella NO (***) X
fumi
Sistemi di trattamento fumi:controllo del
2.3.2 Vedi tabella NO (***) X
processo
Piano gestione impianto depurazione ac-
2.3.3 Vedi tabella NO (***) X
que
Sistemi di trattamento dei reflui control-
2.3.4 Vedi tabella NO (***) X
lo del processo
Aree di stoccaggio( vasche serbatoi, ba-
2.3.5 Vedi tabella NO (***) X
cini di contenimento etc)
3 INDICATORI PRESTAZIONE
3.1 Monitoraggio degli indicatori di Annuale SI
performance
(*) Le modalità di controllo analitico verranno specificate in dettaglio (sulla base di quanto ritenuto rilevante come impatto ambientale) nella lettera che verrà
trasmessa da ARPAV entro il 31 dicembre dell'anno antecedente a quello in cui verrà eseguita l’ispezione ambientale integrata o preventivamente alla
comunicazione di cui all’art. 29-decies, comma 1 del D.Lgs 152/06 e s.m.i..
(**) La Relazione dell’attività di monitoraggio è da inviare all’Autorità competente, al Comune di Montecchio Maggiore, al Dipartimento Provinciale ARPAV
una volta conclusa, con la periodicità stabilita, in concomitanza dell’invio del reporting annuale.
(***) Indicare nel report annuale i controlli con esiti negativi ovvero che hanno riscontrato criticità ed eventi straordinari. Invece i dati con frequenza di
autocontrollo continua, se richiesti, dovranno essere inviati sempre, su supporto informatico, in file tipo .xls o altro database compatibile, in allegato al
report.
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copia informatica per consultazione
Componenti Ambientali
Materie prime e prodotti
1.1.1 - Materie prime
Fase di Fonte del Modalità di Frequenza
Denominazione1 Modalità stoccaggio U.M. Reporting (*)
utilizzo dato registrazione autocontrollo
In fusti metallici su area coperta
ANODI IN NICHEL kg/anno
pavimentata Bagni di
ACIDO BORICO IN In sacchi di plastica su area nichelatura
kg/anno
POLVERE coperta pavimentata
PREPARATO PER
CROMATURA In sacchi di plastica su area Fatture e
kg/anno Registro
TRIVALENTE in coperta pavimentata d.d.t. Mensile SI
cartaceo/informatico
polvere archiviati
Bagno di
In cisternette di cromatura
PREPARATO PER
polietilene/polipropilene in
CROMATURA l/anno
bacino di contenimento su area
TRIVALENTE liquido
coperta pavimentata
Nel caso di rifacimento dei bagni di nichelatura, il report trasmesso all'Autorità di controllo conterrà il consumo di solfato di Nichel e cloruro di Nichel che, fatta
salva questa eventualità, sono composti la cui concentrazione (nei bagni) rimane pressoché inalterata nel tempo (bagni perenni).
(1) I prodotti sono indicativi e soggetti a variazione, in funzione della quantità degli stessi e della disponibilità di mercato.
(*) Il reporting sarà annuale con ripartizione mensile della quantità
1.1.2 – Additivi ed altro
Modalità
Denominazion Fonte del di Frequenza
Modalità stoccaggio Fase di utilizzo U.M. Reporting (*)
e (1) dato registrazio autocontrollo
ne
SODA CAUSTICA In sacchi su area coperta Sgrassatura Mensile
kg/anno
IN SCAGLIE pavimentata chimica Registro
cartaceo/inf
GLUCONATO DI ormatico
SODIO In cartoni su area coperta Sgrassatura Fatture e SI
kg/anno
(additivo pavimentata anodica d.d.t.
sequestrante) archiviati
ACIDO
FLUORIDRICO IN In fusti di plastica su area Decapaggio
kg/anno
SOLUZIONE coperta pavimentata catodico
ACQUOSA AL 40%
ACIDO Cisterna di acciaio e fusti di
Decapaggio
SOLFORICO 66° BÈ plastica da 50 in bacino di
catodico e kg/anno
(SOLUZIONE AL contenimento su area
neutralizzazione
96%) coperta pavimentata
SODIO
SACCARINATO In cisternette di
(additivo lucidante a polietilene/polipropilene in Bagni di
kg/anno
base di 1,2- bacino di contenimento su nichelatura lucida
dibenzisotiazolin-3- area coperta pavimentata
one-1,1-diossido)
In fusti metallici collocati su
Passivazione kg/anno
Triossido di cromo area coperta pavimentata
ACIDO Cisterne di materiale Trattamento reflui kg/anno
CLORIDRICO plastico nel locale industriali e
(soluzione acquosa al depuratore acque in bacino rigenerazione
31-33%) di contenimento resine degli
impianti a
ricircolo
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SODA CAUSTICA
34,5 BÈ (soluzione kg/anno
acquosa al 28%)
BISOLFITO DI Cisterna di materiale
SODIO IN (soluzione plastico in bacino di
Trattamento reflui kg/anno
acquosa al 30%) contenimento in area
(18% SO2) (1) pavimentata coperta
ACQUA Cisterna di materiale Trattamento reflui
OSSIGENATA 130 plastico in bacino di industriali
kg/anno
VOL. (soluzione contenimento in area (correzione pH e
acquosa al 31-35%) pavimentata coperta ossidazione)
Trattamento reflui
CARBONE ATTIVO In sacchi di carta collocati in
industriali kg/anno
POLVERE area coperta pavimentata
(adsorbimento)
In taniche e in sacchi Trattamento reflui
POLIELETTROLITA
collocati in area coperta industriali kg/anno
ANIONICO
pavimentata (flocculazione)
In cisternette di
NICHELATURA
ADDITIVI polietilene/polipropilene in
OPACA E l/anno
ANTIPUNTINANTI bacino di contenimento su
LUCIDA
area coperta pavimentata
In taniche e in cisternette di
ADDITIVI polietilene/polipropilene in DECAPAGGIO
l/anno
ANTICORROSIVI bacino di contenimento su CATODICO
area coperta pavimentata
In sacchi su area coperta
pavimentata e in cisternette
SGRASSANTI SGRASSATURE l/anno o
di polietilene/polipropilene
ALCALINI E ATTIVAZIONI kg/anno
in bacino di contenimento su
area coperta pavimentata
In taniche e in cisternette di
NICHELATURA
ADDITIVI polietilene/polipropilene in
OPACA E l/anno
BRILLANTANTI bacino di contenimento su
LUCIDA
area coperta pavimentata
ADDITIVI In taniche e in cisternette di
LIVELLANTI - polietilene/polipropilene in NICHELATURA
l/anno
OMOGENEIZZANT bacino di contenimento su LUCIDA
I area coperta pavimentata
(1) I prodotti sono indicativi e soggetti a variazione, in funzione della quantità degli stessi e della disponibilità di mercato.
(*) Il reporting sarà annuale con ripartizione mensile della quantità
1.1.3 – Prodotti finiti
Modalità
Denominazion Metodo di Frequenza
e
Modalità stoccaggio U.M.
misura
Fonte del dato registrazio autocontrollo
Reporting(*)
ne
Materiale imballato con
reggette su bancali in
legno messi in deposito Registro
Superficie Registro
su area coperta m2 Calcolo (1) cartaceo/inf mensile SI
trattata cartaceo/infomatico
pavimentata ormatico
(magazzino interno al
capannone)
(1) Data la notevole varietà di articoli trattabili (oltre 300 articoli) non è possibile differenziare la superficie trattata per ciascun articolo per valutare la superficie
complessivamente rivestita nell’arco di un mese o di un anno. La superficie complessivamente trattata nell’arco di un’ora di lavorazione viene calcolata
moltiplicando le battute orarie (n° bracci/ora) per il numero dei telai per braccio (pari a 2 telai/braccio) per la superficie media dei pezzi agganciabili ad ogni
telaio (pari a 130 dm2/telaio).
(*) Il reporting sarà annuale con ripartizione mensile delle quantità
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1.2 Risorse idriche
1.2.1 Consumo risorse idriche
Frequenza Modalità Reporting
Tipologia Fase di utilizzo Punto di misura U.M. Metodo misura
autocontrollo registrazione (*)
Uso produttivo
(Reintegro dei bagni
galvanici, dei
risciacqui (recuperi),
Pozzo acqua evaporata Bocca pozzo m3 Contatore Mensile
negli scrubber e
lavaggi dinamici,
reintegrazione
resine)
Allacciamento a
Uso produttivo ed
Acquedotto pubblico m3 Contatore Mensile
uso civile
acquedotto
Servizi igienici
Acquedotto Linea uso civile m3 Contatore Mensile Registro
uffici
cartaceo/informat SI
Servizi igienici ico
Acquedotto Linea uso civile m3 Contatore Mensile
nuova palazzina
Calcolo (uso
produttivo ed
Allacciamento a uso civile -
Acquedotto Uso produttivo pubblico m3 Servizi igienici Mensile
acquedotto uffici - Servizi
igienici nuova
palazzina)
Calcolo
Bocca pozzo e (somma
Pozzo e allacciamento a acquedotto uso
Totale prelievo m3 Mensile
acquedotto pubblico produttivo +
acquedotto pozzo uso
produttivo)
(*) Il reporting sarà annuale con ripartizione mensile della quantità
1.3 Consumo di energia
Metodo Frequenza Reporting
Descrizione Tipologia Punto misura U.M. Fonte del dato
misura autocontrollo (*)
Energia elettrica
Energia non
importata da rete Contatore MWh/a Contatore Mensile
autoprodotta
esterna
Elettrolisi nei bagni Energia elettrica Registro
/ MWh/a Calcolo1
galvanici, consumata cartaceo/informatico SI
apparecchiature di Mensile
processo, impianti
di aspirazione
/
Energia elettrica
Illuminazione uffici / MWh/a Stima2 mensile
consumata
Totale / / TEP/a Calcolo annuale
(1) Energia elettrica importata da rete esterna detratta energia elettrica per illuminazione ed uffici.
(2) Si stima un consumo di energia elettrica per illuminazione ed uffici pari a 70 MWh/anno.
(*) Il reporting sarà annuale con ripartizione mensile della quantità Combustibili
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1.4 Consumo combustibili
Frequenza Fonte del
Tipologia Fase di utilizzo U.M. Metodo misura Reporting (*)
autocontrollo dato
Metano Totale impianto m3/a Contatore Mensile
Riscaldamento delle vasche Mensile
Metano m3/a Calcolo1 Registro
d'impianto
cartaceo/infor SI
Mensile matico
Metano Riscaldamento uffici Nm3/a Calcolo2
Annuale
Totale / TEP/a Calcolo
(1) Consumo di metano totale detratto consumo di metano per riscaldamento uffici.
(2) Per il riscaldamento degli uffici viene utilizzata una caldaia, con bruciatori a metano, di potenzialità nominale pari a 32 kW; la caldaia verrà utilizzata nelle
giornate lavorative del periodo più freddo dell’anno ovvero per circa 12 ore/giorno per 120 giorni/anno (5 giorni alla settimana nei mesi compresi fra ottobre e
marzo). Il metano consumato per il riscaldamento degli uffici viene quindi calcolata come segue: 32 kW x 12 h/giorno x n° giorni di funzionamento della
caldaia/anno x 3˙600*1000 / 35.22 MJ/Nm3 = .... Nm3/anno per riscaldamento uffici.
(*) Il reporting sarà annuale con ripartizione mensile della quantità
W*s/MJ/Nm3
1.5 Emissioni in aria
1.5.1 - Punti di emissione
Portata
Durata emissione Durata emissione
Punto di emissione Provenienza massima Reporting(*)
(h/giorno) (giorni/anno)
(Nmc/h)
Linea galvanica (linea chiusa
Camino 1 - a tunnel) con trattamento in 40000 24 220
Scrubber SC2
Vasche di cromatura con si
Camino 2 8500 24 220
trattamento in Scrubber SC3
Camino 5 Spazzolatura 1 220
2400
(*) L’Azienda specificherà a titolo puramente indicativo una stima delle eventuali variazioni significative
1.5.2 - Inquinanti monitorati
Impianto di Frequenza
Fase di produzione Camino Parametro (S) U.M. Reporting
abbattimento controllo
portata Nm3/h
spazzolatura 5 Filtro a maniche triennale Si (*)
polveri mg/Nm3
Linea galvanica unica 1 Scrubber SC2 Portata Nm3/h Annuale
(chiusa a tunnel) Nichel mg/Nm3 SI(*)
Cromo VI
Cromo III
Cobalto
Stagno
Zinco
Rame
Piombo
Ammoniaca
Acido solforico
Acido nitrico
Acido cloridrico
Acido
fluoridrico
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Portata Nm3/h
Cromo III
Cromo VI
Acido solforico
Vasche di cromatura lucida 2 Scrubber SC3
Nichel mg/Nm3
Cobalto
Acido nitrico
Acido cloridrico
Acido
fluoridrico
(*) Report su supporto informatico
1.6 Emissioni in acqua
1.6.1 Inquadramento del punto di scarico
Durata Durata Reporting
Punto di Sistema di
Provenienza Recapito emissione emissione
emissione abbattimento
(h/giorno) (giorni/a)
Acque di lavaggio delle
fasi di sgrassatura e
decapaggio
(pretrattamenti)
Eventuali spandimenti
raccolti nel bacino di
contenimento (catino)
della linea galvanica
Eluati di rigenerazione Fognatura
resine degli impianti a Impianto di pubblica
SF1 ricircolo trattamento (collettore 24 220
chimico-fisico acque nere di
via Majorana)
Eventuali liquidi (spanti SI (*)
e colaticci) captati dalle
caditoie che presidiano la
superficie pavimentata
della tettoia
Prima pioggia piazzale
sud e piazzale nord est di
nuovo inserimento
Acque di pioggia
piazzale nord (prima e
seconda pioggia)
Pluviali delle coperture Fognatura
pubblica
SF3 Acque di seconda // (collettore Variabile Variabile
pioggia del piazzale lato acque bianche
sud e nord-est di via Natta)
(*) L’Azienda specificherà a titolo puramente indicativo una stima delle eventuali variazioni significative rispetto ai dati forniti in tabella.
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1.6.2 Inquinanti da monitorare
Impianto di Recapito Frequenza
Provenienza Scarico Parametro U.M. Reporting
abbattimento finale controllo
pH /
Conducibilità /
Solidi Sospesi
mg/l
totali
COD mgO2/l
Boro mg/l
Cromo totale mg/l
Cromo (VI) mg/l
Cadmio mg/l
Ferro mg/l
Fognatura
Cobalto mg/l
impianto di pubblica Semestrale
trattamento SF1 (collettore Nichel mg/l
chimico-fisico acque nere di Zinco mg/l
via Majorana) Solfati mg/l
Cloruri mg/l
Azoto
mgNH4/l
Vedi tabella ammoniacale
SI
precedente Azoto nitroso mgN/l
Azoto nitrico mgN/l
Fosforo totale mg/l
Fluoruri mg/l
Tensioattivi totali mg/l
PFAS (*) ng/l Semestrale
pH /
Solidi Sospesi
totali
Tensioattivi totali
Idrocarburi totali
Condotta acque
Seconda pioggia SF3 Solfati Annuale
meteoriche mg/l
Cloruri
Ferro
Nichel
Cromo totale
(*) Il monitoraggio con la frequenza semestrale di tale parametro da parte della ditta ha valore conoscitivo; il rispetto del limite è demandato ai
controlli del gestore della fognatura. La tipologia di parametri è quella della determina Provinciale prot. n. 32260 dell’11/06/2019 come da
allegato 2
1.7 Rumore
Modalità di
Punto di misura Frequenza controllo registrazione dei Reporting
controlli
Secondo valutazione impatto acustico (*) Triennale Valutazione SI
(*) nel caso in cui le misure non siano presso il ricettore indicare l’algoritmo utilizzato per risalire dalla misura al livello sonoro presso il ricettore.
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copia informatica per consultazione
1.8 Rifiuti
Modalità di
Rifiuti (codice Smaltimento Recupero Fonte del
CER)
Descrizione Modalità stoccaggio
(codice) (codice)
controllo e di
dato
Reporting1
analisi
Registro di
In serbatoi in bacino Peso (t/anno) carico /
Fanghi di di contenimento su scarico
11 01 09* D9 /
depurazione area pavimentata
coperta Classificazione / Analisi di
analisi laboratorio
Soluzioni Registro di
In serbatoio in bacino Peso (t/anno) carico /
acquose di
11 01 12 o 11 01 di contenimento su scarico
risciacquo D9 /
11* area pavimentata
contenenti Boro Classificazione / Analisi di
coperta
e Solfati analisi laboratorio
Registro di
Polveri e Cassone metallico su Peso (t/anno) carico /
12 01 02 particolato di area pavimentata / R13 scarico
materiali ferrosi scoperta Classificazione / Analisi di
analisi laboratorio
Registro di
Polveri e Peso (t/anno) carico /
12 01 04 o 12 01 In big bag su area scarico
particolato da D15 /
14*
spazzolatura
pavimentata coperta SI
Classificazione / Analisi di
analisi laboratorio
Registro di
Imballaggi Peso (t/anno) carico /
Balle pressate e in
contenti residui scarico
15 01 10* pallet su area / R13
di sostanze
pavimentata coperta Classificazione / Analisi di
pericolose
analisi laboratorio
Registro di
Materiali Peso (t/anno) carico /
In big bag dentro scarico
filtranti, stracci
15 02 02* cisternette su area / R13
ed indumenti Registro di
pavimentata coperta Classificazione /
protettivi carico /
analisi
scarico
Registro di
Plastiche da Peso (t/anno) carico /
modifica telai e in cisternette su area scarico
17 02 04* / R13
da manutenzione pavimentata coperta
impianti Classificazione / Analisi di
analisi laboratorio
(*) nel report verrà riportato solamente il quantitativo di rifiuti prodotti nell’anno; i certificati analitici sono conservati presso lo stabilimento per tutta la durata
dell’A.I.A. e messi a disposizione dell’Autorità di controllo.
NOTA: L’elenco dettagliato dei rifiuti prodotti e delle relative destinazioni è potenzialmente soggetto a modifiche ma viene presentato annualmente per legge dalla
ditta attraverso la dichiarazione MUD
Nella tabella si sono indicati solo quelli tipici
(1)
: Nel report viene riportato solo il quantitativo di rifiuti prodotti nell’anno con allegato il MUD completo; i certificati analitici sono conservati presso lo stabili-
mento per tutta la durata dell’A.I.A. e messi a disposizione dell’Autorità di controllo.
(2)
: Le analisi di caratterizzazione dei rifiuti liquidi comprendono anche la verifica della presenza di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS).
(**) Per caratterizzazione del rifiuto si intende sia l'approfondimento (tramite analisi chimica e/o studio delle schede tecniche, di
sicurezza e/o del processo produttivo) finalizzato alla classificazione del rifiuto secondo il Regolamento 1357/2014 e la Decisione
955/2014 (elenco codici CER) sia quello necessario per la verifica di accettabilità presso gli impianti di destino. L'approfondi-
mento finalizzato alla classificazione si rende necessario in presenza di rifiuti con voci a specchio e per l’attribuzione delle carat-
teristiche di pericolo dei rifiuti pericolosi assoluti. La frequenza di caratterizzazione sarà in generale annuale per i rifiuti avviati
a smaltimento e biennale per quelli avviati a recupero, salvo perse specifiche degli impianti di destino, e dovrà essere comunque
rinnovata in corrispondenza di ogni variazione del ciclo produttivo che comporti modifiche al rifiuto prodotto.
(***) Le indicazioni non vanno considerate vincolanti purchè le eventuali perse destinazioni future avvengano nel rispetto della
normativa ambientale sui rifiuti
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1.9 Altro
1.9.1 Monitoraggio pozzi spia
Modalità di
Piezometro Parametri di controllo U.M. Frequenza Reporting
registrazione
Cromo totale μg/l
P1 (a monte
dell'impianto), P2 e Cromo VI μg/l
P3 (a valle Registro SI
Nichel μg/l
dell'impianto)
Boro μg/l
Fluoruri μg/l
Semestrale
Nitriti μg/l
Nitrati μg/l
Solfati μg/l
Solfiti μg/l
Cloruri μg/l
Alluminio μg/l
Antimonio μg/l Annuale
Arsenico μg/l
Berillio μg/l
Cadmio μg/l
Cobalto μg/l
Cromo totale μg/l
Cromo VI μg/l
Ferro μg/l
Manganese μg/l
Mercurio μg/l
Nichel μg/l
Piombo μg/l
Rame μg/l
Selenio μg/l
Tallio μg/l
Zinco μg/l
Boro μg/l
Cianuri liberi μg/l
Fluoruri μg/l
Cloruri μg/l
Solfati μg/l
Solfiti μg/l
Nitrati μg/l
Nitriti μg/l
Benzene μg/l
Toluene μg/l
Etilbenzene μg/l
Xileni μg/l
Benzo(a)antracene μg/l
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Benzo(a)pirene μg/l
Benzo(b)fluorantene μg/l
Benzo(k)fluorantene μg/l
Benzo(g,h,i)perilene μg/l
Crisene μg/l
Dibenzo(a,h)antracene μg/l
Indeo(1,2,3-c,d)perene μg/l
Pirene μg/l
Clorometano μg/l
Triclorometano μg/l
Cloruro di vinile μg/l
1,2 Dicloroetano μg/l
1,1 Dicloroetilene μg/l
Tricloroetilene μg/l
Tetracloroetilene μg/l
Esaclorobutadiene μg/l
Sommatoria organoalegonati μg/l
1,1 Dicloroetano μg/l
1,2 Dicloroetilene μg/l
1,2 Dicloropropano μg/l
1,1,2 Tricloroetano μg/l
1,2,3 Tricloropropano μg/l
1,1,2,2 Tetracloroetano μg/l
Tribromometano μg/l
1,2 Dibromoetano μg/l
Dibromoclorometano μg/l
Bromodiclorometano μg/l
2 GESTIONE IMPIANTO
Il seguente paragrafo riporta alcune procedure, controlli e monitoraggi volti alla verifica e al mantenimento di un
livello di efficienza adeguato sia per quanto riguarda l’impianto di produzione che in merito alle tecniche di
contenimento delle emissioni sull’ambiente ed è strutturato come segue:
2.1 Controllo fasi critiche
2.2 Manutenzione
2.3 Controlli
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Controllo fasi critiche
2.1 Controllo delle fasi critiche del processo
Modalità di
Parametri di Frequenza
Fase del processo Attività di controllo U.M. registrazione dei Reporting
esercizio autocontrollo
controlli
Sgrassatura anodica;
Decapaggio;
Sgrassatura chimica;
Neutralizzazione;
Concentrazione del
Nichelatura (lucida e/o Concentrazione g/l Settimanale Registro
bagno
opaca);
NO (*)
Attivazione;
Cromatura (lucida);
Passivazione.
Filtrazione e ricircolo delle pH dell'acqua
pH pH Settimanale Registro
acque di lavaggio demineralizzata
Le registrazioni verranno conservate presso lo stabilimento per un periodo pari alla durata dell'A.I.A. e saranno messe a disposizione dell'Autorità di Controllo.
(*) Indicare nel report annuale i controlli con esiti negativi ovvero che hanno riscontrato criticità ed eventi straordinari.
2.2 Manutenzione
Manutenzione ordinaria delle apparecchiature
Modalità di
Dispositivo Tipo di intervento Frequenza Reporting
registrazione
Verifica assenza di depositi
Semestrale
Tutte le vasche dell'impianto sul fondo delle vasche
Controllo tenuta1 Settimanale
Svuotamento e pulizia delle
All'occorrenza
vasche
Tutte le vasche dell'impianto escluse quelle dotate di
Filtrazione dei bagni (con Quaderno
impianto di ricircolo NO (*)
apposita pompa filtro) e Semestrale manutenzioni
reimmissione nelle vasche
Controllo tenuta2 Annuale
Controllo visivo presenza
Bacino di contenimento Giornaliero
liquidi
Pulizia Annuale
Impianti di aspirazione Vedi prospetto seguente
Impianto di depurazione delle acque Vedi prospetto seguente
(1) Il controllo della tenuta consta nel monitoraggio visivo del livello dei liquidi nelle vasche.
(2) Il controllo della tenuta del bacino di contenimento verrà effettuato riempiendo con acqua i pozzetti di raccolta e verificando l'assenza di
calo del livello (nell'arco di 24 h).
(*) Indicare nel report annuale i controlli con esiti negativi ovvero che hanno riscontrato criticità ed eventi straordinari.; le registrazioni
verranno conservate presso lo stabilimento per un periodo pari alla durata dell'A.I.A. e saranno messe a disposizione dell'Autorità Competente.
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2.3 Controlli
2.3.1 Piano di gestione impianto abbattimento fumi
Modalità di
Impianto Apparecchiature Dispositivi Tipo di intervento Frequenza Reporting
registrazione
Verifica integrità del corpo
della colonna di Mensile
assorbimento
Linea galvanica
unica (linea Verifica funzionamento
Quotidiana (**)
chiusa - a indicatore di livello
tunnel) Verifica funzionalità valvola
Impianti di Corpo della di recupero (reintegro) acqua Quadrimestrale
Vasche di nella colonna Quaderno
abbattimento, SC1, colonna di NO (*)
cromatura manutenzioni
SC2, SC3 abbattimento Verifica stato corpi di
lucida
riempimento ed eventuale Semestrale
pulizia/sostituzione
Impianto di
depurazione Verifica interno della
acque reflue colonna Annuale
Verifica/pulizia demister
Al bisogno ed almeno
Sostituzione della soluzione
annuale
(*) Indicare nel report annuale i controlli con esiti negativi ovvero che hanno riscontrato criticità ed eventi straordinari. ; le registrazioni verranno
conservate presso lo stabilimento per un periodo pari alla durata dell'A.I.A. e saranno messe a disposizione dell'Autorità Competente.
(**) Registrazione solo delle anomalie
2.3.2 Sistemi di trattamento fumi: controllo del processo
Punto di Sistema di Parametri di controllo del Frequenza di Modalità di
Fase U.M. Report
emissione abbattimento processo di abbattimento controllo registrazione
Visibilità delle emissioni al
camino
Regolare funzionamento / Settimanale
elettroventilatore
Linea galvanica
Camini 1, 2 unica e impianto Scrubber SC1, Livello della soluzione Quaderno
e3 di depurazione SC2 e SC3 assorbente manutenzioni
acque reflue
Qualità della soluzione
assorbente: pH (range 8,0 - pH NO (*)
9,5) Quotidiana (**)
Qualità della soluzione
μS/cm
assorbente: conduttività1
Livello riempimento sacchi
/ Giornaliero
recupero polveri
Operazione di
Camino 5 Filtri a maniche /
spazzolatura
Pressione differenziale
mPa Automatica
maniche
(1) La sostituzione della soluzione di abbattimento avviene con cadenza almeno trimestrale e comunque ogniqualvolta i controlli evidenzino un livello di saturazione
(conducibilità > 10000 μS/cm)
(*) (*) Indicare nel report annuale i controlli con esiti negativi ovvero che hanno riscontrato criticità ed eventi straordinari. ; le registrazioni verranno
conservate presso lo stabilimento per un periodo pari alla durata dell'A.I.A. e saranno messe a disposizione dell'Autorità Competente.
(**) registrazione con frequenza settimanale e delle eventuali non conformità
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2.3.3 Piano di gestione impianto depurazione acque
Modalità di
Apparecchiature Dispositivi Tipo di intervento Frequenza Reporting
registrazione
Vasche di raccolta Verifica integrità Mensile Quaderno NO (*)
Sistemi di raccolta e manutenzioni
sollevamento acque Controllo funzionamento Settimanale
reflue Indicatori di livello
Manutenzione generale Annuale
Verifica assenza di depositi sul
Semestrale
fondo
Serbatoi di accumulo
Verifica integrità dei serbatoi Quotidiana (**)
Controllo funzionamento Settimanale
Serbatoi di accumulo e Indicatori di livello
sistemi di rilancio delle Manutenzione generale Annuale
acque reflue
Verifica regolare funzionamento Settimanale
Regolatori di livello
Manutenzione generale Annuale
Flussimetri Pulizia Semestrale
Impianto di Verifica assenza di liquidi
depurazione delle acque dell'intercapedine delle Mensile
controvasche
Tutte le vasche
dell'impianto Verifica assenza di depositi sul
Annuale
fondo
Verifica integrità delle vasche Annuale
Sedimentatori Verifica sfioro acque chiarificate Settimanale
Verifica assenza liquidi nel
Settimanale
bacino di contenimento
Ispessitori fango
Verifica integrità dei serbatoi e
Settimanale
dei bacini di contenimento
Tubazioni Verifica assenza perdite Quotidiana (**)
Regolatori di livello Manutenzione generale Annuale
Agitatori ad elica Manutenzione generale Annuale
Pulizia elettrodi di misura Settimanale
Taratura strumenti Quadrimestrale
Catene di regolazione pH, Controllo strumentazione
potenziale redox Quadrimestrale
(impostazione set-point)
Biennale
Sostituzione elettrodi di misura
(all'occorrenza)
Valvole pneumatiche di Manutenzione generale Annuale
dosaggio reagenti
Pompe dosatrici dei
reagenti
Pompa di rilancio acque
chiarificate
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Annuale e al
Pulizia grigliatura
bisogno
Sistema raccolta prima
pioggia Verifica integrità delle vasche Annuale
Manutenzione generale Annuale
Analizzatore automatico
Controllo taratura
(sezione di controllo Quadrimestrale
strumentazione
finale)
Manutenzione
Misuratore di portata Annuale
generale/pulizia(**)
Sistemi di controllo
Pulizia elettrodi di misura Settimanale
Sonde di rilevazione pH,
potenziale redox e Taratura strumenti Quadrimestrale
conducibilità Biennale
Sostituzione elettrodi di misura
(all'occorrenza)
(*) Indicare nel report annuale i controlli con esiti negativi ovvero che hanno riscontrato criticità ed eventi straordinari. i; le registrazioni verranno
conservate presso lo stabilimento per un periodo pari alla durata dell'A.I.A. e saranno messe a disposizione dell'Autorità di controllo.
(**) Registrazione solo delle anomalie
2.3.4 Sistemi di trattamento dei reflui: controllo del processo
Parametri di
Punto Sistema di controllo del Frequenza di Modalità di
Fase U.M. Reporting
emissione abbattimento processo di controllo registrazione
trattamento
Trasferimento da
Identificativo Quaderno di
decantatore a Al bisogno NO (*)
ispessitore e m3 manutenzione
Ispessimento ispessitore
/ /
fanghi
Identificativo Quaderno di
Smaltimento fanghi Al bisogno NO (*)
ispessitore e Kg manutenzione
Controllo dei
parametri Cr6+, Ni,
Trattamento dei Solfiti in uscita, Registrazione
/ Ogni 3 ore
reflui Impianto (analizzatore automatica
SF1 Ecofield, mod. NO (*)
chimico - fisico
Hydronova 2010)
Raccolta prima
Sensore di pioggia / Automatico /
pioggia
(*) Indicare nel report annuale i controlli con esiti negativi ovvero che hanno riscontrato criticità ed eventi straordinari
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2.3.5 Aree stoccaggio (vasche, serbatoi, bacini di contenimento etc.)
Strutture di Modalità di
Aree Tipo di controllo Frequenza Reporting
contenimento registrazione
Aree di deposito Verifica stato delle aree Quotidiana (**)
materie prime ed Aree di deposito dei
ausiliari di prodotti
Secondo
processo Verifica dei quantitativi in deposito
normativa
Bacini di Verifica assenza di liquidi nei
Settimanale
contenimento bacini
Verifica stato e corretto utilizzo
dell'area: collocazione della Registro NO (*)
cartellonistica riportante gli
specifici codici C.E.R., verifica
Aree di deposito Secondo
rispondenza dei rifiuti depositati ai
temporaneo rifiuti normativa
Tutte le aree di codici C.E.R., verifica conformità
deposito rifiuti. dei codici C.E.R. depositati con
quelli dichiarati, verifica stato di
pulizia delle aree.
Verifica dei quantitativi in deposito Secondo
nelle singole aree normativa
(*) Indicare nel report annuale i controlli con esiti negativi ovvero che hanno riscontrato criticità ed eventi straordinari ; le registrazioni verranno
conservate presso lo stabilimento per un periodo pari alla durata dell'A.I.A. e saranno messe a disposizione dell'Autorità Competente.
(**) Registrazione solo delle anomalie
3 INDICATORI DI PRESTAZIONE
3.1 Monitoraggio degli indicatori di performance
Frequenza
Indicatore e sua descrizione Denominazione U.M.1 Reporting
monitoraggio
Quantitativi di materie prima dedotti da
Consumo specifico di materia prima quanto indicato nella tabella Kg/m2 Annuale SI
Quantitativi di additivi dedotti da quanto
Consumo specifico di prodotti
indicato nella tabella Kg/ m2 Annuale SI
ausiliari
Totale rifiuti
Produzione specifica di rifiuti Kg/ m2 Annuale SI
Consumo specifico di Energia Energia elettrica ad uso industriale
MWh/ m2 Annuale SI
Elettrica
Consumo specifico di combustibile Metano ad uso industriale m3/ m2 Annuale SI
Consumo specifico acqua ad uso
Consumo idrico specifico m3/ m2 Annuale SI
industriale
(1) La superficie si riferisce ai m2 trattati totali
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PROVINCIA DI VICENZA
AREA TECNICA - SERVIZIO RIFIUTI VIA VAS
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale ed Uffici: Palazzo Godi – Nievo, Contrà Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
Indirizzo di posta elettronica certificata: provincia.vicenza@cert.ip-veneto.net
Autorizzazione Integrata Ambientale n. 5/2020
ALLEGATO A
Il presente allegato, definito come “Allegato A” e costituente parte integrante e sostanziale
dell’Autorizzazione Integrata Ambientale n. 5/2020 rilasciata alla ditta Italcromatura srl per l' in-
stallazione di Via Majorana n. 6 A-B-C in Comune di Montecchio Maggiore riporta i persi
momenti dell’iter istruttorio e quanto emerso in conferenza a supportare le condizioni poste in
autorizzazione.
Per l'attività esercitata nell’installazione di via Majorana n. 6 A-B-C in Comune di
Montecchio Maggiore (-identificata al codice IPPC 2.6 e relativa al trattamento di superfici
metalliche mediante processi elettrolitici o chimici, con vasche destinate al trattamento con
volumetria superiore a 30 metri cubi) con provvedimento n. 10/2011 del 08/06/2011 è stata
rilasciata Autorizzazione Integrata Ambientale. In via preliminare era stata condotta una
verifica di assoggettabilità a V.I.A conclusa con determina n.1560 del 23.12.2010 con
pronuncia di esclusione con prescrizioni.
Nel luglio 2016 ( nota datata 18/07/2016 agli atti con prot.n.49167 del 19/07/2016) la ditta ha
trasmesso “..una proposta di aggiornamento dell’AIA ..”; tale “aggiornamento” di fatto,
sostanziava una comunicazione di modifica che andava ad interessare il ciclo produttivo e le
perse matrici ambientali. La predetta comunicazione interveniva in itinere di una valutazione
di una richiesta di proroga di termini per la realizzazione di interventi già imposti con un
provvedimento del 2013 (provvedimento prot. n. 13192 del 20/02/2013 – gli interventi imposti
confermavano quelli richiesti nella procedura di VIA e relativi all'impianto di depurazione al
tempo non effettuati). Con provvedimento di prot.n. 52523 del 02/08/2016 si accoglieva la
richiesta di proroga in questione ( richiesta con prot. 37959 del 1/6/2016) nel rispetto delle
seguenti condizioni:
- la ditta dovrà provvedere alla realizzazione dei previsti interventi all' impianto di
depurazione – vedasi provvedimento prot. n. 13192 del 20/02/2013 - entro agosto 2018;
- nel termine di 18 mesi la ditta dovrà produrre comunque idonea documentazione a
comprovare il rispetto dei termini di cui sopra.
In assenza di tali prove questa Amministrazione procederà al riesame dell'AIA, previa ulteriore
valutazione da parte della Commissione VIA.
Per la situazione venutasi a creare e sulla base di un riscontro positivo reso in tal senso dagli
Enti coinvolti era stato disposto per il riesame dell’autorizzazione; con nota prot n. 68835
del 13/10/2016 alla ditta era stato quindi richiesto di produrre la documentazione prevista,
prefigurando che al ricevimento della stessa questa Amministrazione avrebbe proceduto con la
comunicazione di avvio procedimento. Nella stessa nota si avvertiva che nell'ambito del
riesame sarebbero state valutate anche le modifiche/aggiornamento oggetto di comunicazione.
La ditta per la richiesta di cui sopra non si è attivata con alcuna documentazione e ha
invece presentato una contestuale richiesta di VIA e AIA (in data 27/01/17, prot n. 6267);
il procedimento si è concluso con giudizio negativo di compatibilità ambientale.
Dopo tale giudizio negativo la ditta, nell’esigenza di aver legittimato le modifiche apportate/da
apportare all’installazione, con documentazione agli atti con prot.nn 50954, 50956, 50958,
50960 del 01/08/2018, ha presentato un progetto di “modifica impianto galvanico”
richiedendo, contestualmente, l’attivazione della procedura di verifica ai sensi dell’art.19
Autorizzazione Integrata Ambientale – Italcromatura srl - Allegato A Pag. 1 di 7
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del D.Lgs. 152/2006. Tale procedura di verifica si è conclusa con determinazione n.1577 del
20/12/2018 con la quale è stato disposto” è escluso dalla procedura di valutazione di
impatto ambientale di cui al D.Lgs. n. 152/06 e alla L.R. 4/2016 e s.m.i. con le prescrizioni
riportate nel parere 33/2018 allegato alla presente determinazione per costituirne parte
integrante e sostanziale:
“1) l’azienda è impegnata ad acquisire in via preventiva la necessaria autorizzazione integrata
ambientale;
2) i due ispessitori dovranno essere inequivocabilmente identificati e distinti e si dovranno
registrare:
- le operazioni di trasferimento dei fanghi da decantatore e ispessitori (giorno/ora; n°
identificativo ispessitore di destinazione; quantità in m 3);
- le operazioni di estrazione dei fanghi da ispessitori a autobotte (giorno/ora; n°
identificativo ispessitore di provenienza; quantità in m 3).
3) l'utilizzo d'acqua dal pozzo aziendale dovrà essere coerente con il disciplinare contenente
obblighi e condizioni vincolanti la concessione rilasciata dal genio civile; il punto 4.1.2.1 del
PMC fornirà evidenza del rispetto dei massimi volumi erogabili mensilmente da pozzo;
4) per i pozzi spia di monitoraggio di cui al punto 4.1.9 del PMC dovrà essere fornita relazione
idrogeologica circa l'efficacia di captazione di eventuali contributi dell'attività aziendale;
5) per le acque meteoriche di dilavamento lato sud seconda pioggia - dovranno essere effettuate
analisi sui parametri caratteristici (v. parametri di cui alla autorizzazione Acque del Chiampo)
al fine di dare evidenza, come previsto dal c.1 art. 39 del PTA che i fenomeni di
contaminazione sono esauriti con la prima pioggia (riferimento scarico superficiale) stante le
modifiche introdotte nei sistemi di captazione e abbattimento dell'aria dovranno essere eseguite
determinazioni analitiche sulle acque meteoriche al fine di evidenziarne l'idoneità allo scarico
in acqua superficiale;
6) il PMC dovrà essere integrato come segue:
- il punto 4.1.1.3 riporterà mensilmente la superficie trattata in mq. con registrazione;
- tra gli indicatori del punto 4.3 è da inserire "il consumo specifico di acqua di pozzo/mq" con
calcolo e registrazione mensile a partire dai dati dei punti 4.1.1.3 e 4.1.9.
7) ad opere completate dovrà essere elaborata una nuova valutazione di impatto acustico, con
misure strumentali sul campo per tutti i parametri oggetto di indagine, secondo quanto
indicano i decreti attuativi del caso.”
Con perse comunicazioni in perse date -SUAP PRATICA N.04458630268-19012018-1412
- SUAP 467 – 04458630268 - è stata inviata la documentazione con la quale la ditta ha
inteso rispondere alle prescrizioni di cui al parere citato .
Con riferimento ai pozzi di monitoraggio della falda nella documentazione inviata in integrazione e
datata febbraio 2019, richiamata la messa in opera dei tre piezometri avvenuta tra il 9 e il 10 luglio
2013 secondo le modalità indicate nella “Rete piezometrica di controllo della prima falda” del
02/02/2011, l’accertamento delle direzioni di flusso di falda di aprile 2017 con due campagne freati-
metriche già riportate nelle integrazioni rese a giugno 2017 nell’ambito della procedura di scree-
ning, la conduzione in data 02/02/2019 di una nuova campagna freatimetrica al fine di verificare
eventuali variazioni dei flussi idrici si perviene e si riportano le seguenti conclusioni:
“Le carte idrogeologiche a scala di sito, elaborate con le misure eseguite ai piezometri, e le carte
Autorizzazione Integrata Ambientale – Italcromatura srl - Allegato A Pag. 2 di 7
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idrogeologiche tratte dalla bibliografia evidenziano come i flussi di falda in transito, al di sotto del
sedime della ditta Italcromatura srl, vengano intercettati dal sistema di monitoraggio Pz1, Pz2 e Pz3.
Il piezometro Pz1, sopragradiente, monitora i flussi idrici di falda entranti nel sito ed il sistema Pz2 e
Pz3, sottogradiente, i flussi in uscita confermando così l’efficacia circa la possibilità di intercettare
eventuali contributi dell’attività aziendale che andrebbero ad alterare le caratteristiche chimico-fisi-
che delle acque di falda.”Quanto sopra per la condizione posta in esito alla procedura di scree -
ning di fornire “... di captazione di eventuali contributi dell'attività aziendale”.
Con nota prot n. 42803 del 07/08/2019 si è proceduto ai sensi della L. 241/90 e ss.mm.ii. e
dell'art.29-quater del D.Lgs 152/2006 e ss.mm.ii a comunicare l’avvio del procedimento di
riesame con valenza di rinnovo. Con la stessa nota la ditta è stata impegnata a produrre, nel
termine del 30/09/2019, la documentazione riferita allo stato attuale e che potesse essere
di riferimento dello stesso riesame; è stata inoltre invitata a procedere con gli adempimenti
in ordine alla “relazione di riferimento”.
Dal 12 agosto si è proceduto alla prevista pubblicazione.
Nerl frattempo con nota datata 05.08.2019, agli atti con prot.n.42520 del 6.08.2019, la ditta ha
comunicato l’acquisizione di uno stabile adiacente a quello in uso da destinarsi a deposito dei
telai da utilizzarsi per i processi galvanici senza alcun cambiamento del processo produttivo.
Con nota prot.n.7725 del 18/02/2020 è stata indetta una Conferenza di Servizi ai sensi
dell’ art. 29 quater, comma 5 del D.Lgs. n. 152/2006 convocando gli Enti e la ditta per il giorno
10/03/2019 .
Con la stessa nota si rilevava che nel frattempo risultava essere stata conclusa anche la ve-
rifica ispettiva ARPAV ( relazione finale agli atti con prot.n. 64028 del 06/12/2019). Per le
difformità accertate in esito all’ispezione ambientale e riportate nella stessa relazione e per un
ulteriore superamento dei limiti allo scarico comunicato da Acque del Chiampo nei confronti della
ditta è stato adottato un provvedimento di diffida.
Con la nota di convocazione della conferenza si scriveva anche:
“Nell’ambito della conferenza sarà definito anche con relative scadenze temporali quanto proposto
da ARPAV con riferimento alla matrice acqua e rumore.
Per la ditta, in tempi utili per la richiamata conferenza, si chiede una valutazione sulle
emissioni significative di cui ai camini identificati come C1 e C2 e questo per inpiduare
quella che è la portata a cui riferire i limiti di emissione stessa e per verificare la possibilità di
rispettare i limiti di cui al parere della CTPA n.1/1213 disponibile sul sito di questa
Amministrazione. Si chiede inoltre di relazionare sugli interventi di miglioramento del
consumo idrico messi in atto e questo tenuto conto delle proposte presentate e relativo
cronoprogramma. Per la gestione delle acque meteoriche, nelle more di un’ autorizzazione allo
scarico delle stesse, la ditta deve attuare le misure necessarie al fine di evitare contaminazioni
del piazzale.”
Con documentazione agli atti con prot.n. 8101 del 19/02/2020 il SUAP SPORTELLO UNICO
DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE Comune di Montecchio Maggiore, facendo riferimento
alla convocazione di conferenza sopra richiamata, ha trasmesso un parere urbanistico che
evidenzia “L'intervento richiesto ricade all'interno della zona produttiva D1/6,con destinazione
artigianale/industriale. L'attività è compatibile con le destinazioni ammesse per la ZTO. Si fa
presente che l'art. 23 bis delle NTA vieta nuove attività di galvanotecnica, galvanoplastica e
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galvanostesia, ma nel caso specifico si opera all'interno di un fabbricato esistente con attività
produttiva galvanica già in essere nel complesso produttivo. Una piccola porzione dell'area di
pertinenza ricade all'interno della fascia di rispetto dei pozzi idropotabili. Eventuali opere
edilizie dovranno essere autorizzate con apposito provvedimento nel rispetto dei parametri di
piano; pertanto per gli aspetti edilizi e per eventuali modifiche rispetto a quanto autorizzato, si
demanda alle valutazioni dell’ufficio edilizia privata.”
Un secondo parere riguarda il capannone di recente acquisizione. Con la considerazione che lo
stesso dovrà essere destinato al deposito telai è stato comunicato il nulla osta a tale utilizzo,
precisando che l'attività produttiva esistente non potrà essere ampliata in tale magazzino perchè
potrebbe confliggere con l’ art. 23 bis delle NTA del P.I. E’ stato quindi richiamato che
l'edificio risulta autorizzato con concessione edilizia n° 489/87 del 31.12.1987, concessione
edilizia di variante n° 33/89 del 06.02.1989, SCIA prot.19085 del 11.06.2007 (pratica n° 167) e
che l'agibilità è stata rilasciata in data 15.05.1989. Viene quindi evidenziato che la
rappresentazione grafica presentata indica una partizione interna persa, con magazzino più
piccolo e questo per richiamare che va presentata la relativa pratica edilizia prima di procedere
La stessa Amministrazione ha richiamato quindi le prescrizioni ex art.216 del RD 27/7/1934
n.1265 già formulate alla società in sede di rilascio del Decreto dirigenziale di classificazione
di industria insalubre prot.n.33031 del 08.11.2012 con il richiamo ad una serie di azioni da
intraprendere che non sono comunque traducibili in particolari prescrizioni di autorizzazione.
La ditta per la richiesta avanzata con la richiamata nota di convocazione ha comunicato le
portate di riferimento
-camino C1 ( aspirazione generale dal tunnel e 2 aspirazioni localizzate su vasche di
sgrassatura) : 40000 Nm3/h (attuale 45000 Nm3/h); poiché il tunnel ha un volume netto (d’aria)
di circa 3150 m 3, l’impianto di aspirazione è in grado di garantire circa 12,5 ricambi/ora, valore
cautelativo per l’impianto in esame;
-camino C2 (aspirazione localizzata su vasca di cromatura): 8500 Nm3/h (attuale 10000
Nm3/h); si ritiene che la qualità dell’aspirazione non risulti compromessa in quanto
originariamente questa era sudpisa in 5 vasche (mediamente quindi 2000 Nm 3/h a vasca),
mentre nella nuova configurazione d’impianto la necessità di aspirare è limitata ad una sola
vasca di cromatura .
Per quanto riguarda il rispetto dei limiti di cui al parere della CTPA n.1/1213 , ha evidenziato
che questi sono persi e riferiti a specifiche attività galvaniche; il camino C1, essendo dedicato
ad aspirazione generale e su sgrassature, non sarebbe inquadrabile in nessuna specifica attività
inclusa nel parere della CTPA n.1/1213; il camino C2, essendo dedicato alle aspirazioni
specifiche di cromatura,è inquadrabile entro quanto indicato nel parere della CTPA n.1/1213.
Limitatamente al parametro H 2SO4 la ditta ha fatto notare che nel 2019 il valore risulta
superiore al limite in questione, pur rimanendo inferiore ai limiti di cui all’Allegato I alla Parte
V del D.Lgs. 152/2006 (attuale autorizzazione); per tutti gli altri anni i risultati sono
notevolmente inferiori al limite proposto. Ritiene quindi che già con le attuali tecnologie la
ditta sia in grado di rispettare i limiti proposti.
La riunione della conferenza del 10/03/2020 non è stata possibile per la situazione di
emergenza sanitaria verificatasi.
Con nota prot.n. 20502 - 14/05/2020 è stata convocata una riunione di conferenza per il
giorno 26 maggio attraverso teleconferenza.
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La conferenza come risulta da documentazione agli atti si è tenuta, presenti questa
Amministrazione,Arpav, Acque del Chiampo spa. Alla conferenza ha presenziato anche la ditta.
Nel corso della stessa sono stati approfonditi gli aspetti di seguito riportati e nel complesso
è stata conpisa la rilasciabilità dell’AIA alle condizioni riportate negli allegati 2 e 3 .
Il comune di Montecchio ha confermato il proprio precedente parere.
Con riferimento agli scarichi meteoriche
Si è richiamato il parere della Commissione Tecnica Provinciale per l’Ambiente, prot. n. 85048 del
06.12.2011, a carattere di indirizzo per l'applicazione delle norme di settore e in particolare del
Piano di Tutela delle Acque, specifico piano di settore in materia di tutela e gestione delle acque, ai
sensi dell’art. 121 del D.Lgs. n. 152/2006;
Alla luce del parere richiamato è stato rilevato che per i piazzali della ditta -sia nord e nord est
dopo l’acquisizione del nuovo capannone che sud- risulta confermata una necessità di
autorizzazione.
Per il piazzale nord tutte le acque già confluiscono al depuratore aziendale. In occasione del
rinnovo/modifica AIA 2016 (Allegato 3 alla documentazione inviata il 13/06/2017), la ditta per
il piazzale sud aveva proposto la separazione ed il trattamento trattamento al depuratore
aziendale delle acque di prima pioggia e parte della seconda ; dal momento che tale procedura
si era conclusa negativamente, la stessa proposta è stata quindi ribadita in occasione del
riesame AIA 2018 e nella procedura di screening 2018.
Ad oggi il progetto di adeguamento al PTA del piazzale sud non risulta realizzato. In sintesi il
progetto prevede: la sistemazione della pavimentazione; l’intercettazione delle acque di
dilavamento in condotte dedicate, inclusa loro grigliatura; la separazione dei primi 20 mm
dell’evento meteorico con invio al sistema di trattamento acque già in essere, quindi con
conferimento finale in fognatura nera; lo scarico della piovosità eccedente i primi 20 mm in
fognatura bianca.
Fino ad ultimazione dei lavori di adeguamento al PTA la ditta si è impegnata ad evitare ogni
rischio dilavamento di sostanze potenzialmente pregiudizievoli per l’ambiente, in particolare: -
evitando il passaggio dei carrelli elevatori; - assicurando la copertura a tenuta dei cassoni dei
rifiuti presenti nell’area; - coprendo eventuali telai presenti con teli e sollevando gli stessi da
terra mediante appositi bancali,in modo da evitare possibili dilavamenti sia diretti (pioggia
incidente) che indiretti (acqua meteorica che scorre sul piazzale).
Per l’attuazione al progetto di adeguamento al PTA del piazzale sud e piazzale nord est è stato
inpiduato il termine del 30/09/2020, con impegno a procedere nel termine dei successivi 60
giorni ad un controllo analitico per la verifica del rispetto dei limiti.
Con riferimento allo scarico produttivo è stata accolta l’esigenza manifestata dal gestore
della fognatura di impegnare la ditta ad intervenire migliorando il sito di alloggiamento
delle apparecchiature di controllo ovvero, per quanto possibile, tutte le apparecchiature di
controllo attualmente esistenti (autocampionatore, quadri elettrici e centralina di telecontrollo)
vanno dislocati in unico punto, in completa sicurezza e al coperto, e tutti predisposti per la
sigillatura; la ditta dovrà rapportarsi con il gestore della fognatura a definirne i dettagli.
Ancorchè la portata non costituisca limite di autorizzazione è stato conpiso quanto segue che
la ditta debba procedere alla manutenzione annuale del misuratore di portata in uscita (verifica
elettronica e pulizia sensori tubo di misura) e il che PMC vada integrato prevedendo la
registrazione delle relative operazioni.
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Con riferimento alle emissioni in atmosfera
E’ stato richiamato che in ordine alla quota dei punti di emissione questa Amministrazione,
facendo riferimento a precisi bersagli - edifici circostanti, sentita in merito anche la
Commissione Tecnica Provinciale per l'Ambiente (parere n. 9/2010), ritiene garantita in via
generale la condizione richiesta dalla norma di efficace dispersione nel momento in cui “le
quote dei camini risultano più alte di almeno un metro rispetto al colmo dei tetti, ai parapetti ed
a qualunque altro ostacolo o struttura distante meno di 10 metri. Le bocche dei camini situati a
distanza compresa fra 10 e 50 metri da aperture di locali abitati sono a quota non inferiore a
quella del filo superiore dell'apertura più alta” ed e’ stato confermato che l'azienda presenta una
situazione in linea con quanto sopra.
Sulla base anche del riscontro fornito alle richieste avanzate con la convocazione della
conferenza è stato conpiso di fissare i limiti come da tabella riportata in allegato 2.
Sempre in conferenza per la situazione delle emissioni non convogliate all’esterno e relative
alla spazzolatrice si prefigurava di impegnare la ditta, allo SPISAL dell'ULSS 8 un'apposita
relazione per verificare la possibilità di mantenerla in essere ovvero la necessità di
convogliamento all’esterno. La ditta presente in conferenza ha dichiarato la propria
disponibilità a procedere comunque indipendentemente dal parere dello SPISAL al
convogliamento all’esterno. In tale contesto è stato conpiso quindi di inpiduare il termine di
60 giorni dal ricevimento del provvedimento di affinchè proceda in merito, con impegno alla
realizzazione dell’intervento di seguire una procedura di avvio con analisi per la verifica del
parametro polveri con limite di 15mg/Nmc.
Nella stessa conferenza è stato comunque conpiso che la ditta deve rapportarsi con lo SPISAL
anche per l’eliminazione della aspirazione a bordo vasca relativamente alle vasche di
cromatura.
Con riferimento al Rumore è stato richiamato il parere della competente sezione di ARPAV:
“Con la presentazione delle prossima VIA la ditta provveda ad integrare l’analisi dell’impatto
acustico con le seguenti valutazioni:
analizzare il rispetto del valore limite differenziale di immissione in quanto sono da considerarsi
ricettori anche gli uffici delle ditte limitrofe;
analisi dell’impatto dovuto al traffico dall’attività.”
Al riguardo la ditta ha dato conto di aver effettuato, secondo le indicazione di cui sopra, una
valutazione nel 2019. La stessa sarà sottoposta alla competente sezione di ARPAV e se non ci
saranno rilievi la ditta dovrà procedere con la prossima valutazione nel 2022, fermo restando
che sulla base del parere che sarà reso potranno seguire altre e perse determinazioni.
Per l’ utilizzo di acqua si è richiamato che con la proposta progettuale sottoposta a verifica
VIA si faceva riferimento ad una portata di 55.000 m3/anno; la portata annuale prevista nel
nuovo assetto passava quindi da 37.000 m3/anno del progetto approvato a 55.000 m 3/anno
La ditta dispone di due fonti di approvvigionamento idrico: pozzo (prelievo principale) e
allacciamento all’acquedotto pubblico.
Con la nota di convocazione della conferenza si chiedeva di “…. relazionare sugli interventi di
miglioramento del consumo idrico messi in atto e questo tenuto conto delle proposte presentate
e relativo cronoprogramma.”
Al riguardo la ditta ha riferito di aver concluso quanto previsto dal cronoprogramma presentato
e, in particolare, sono stati eseguiti tutti gli interventi/prove tecniche proposte; ha ricordato che
con comunicazione del 04/06/2019 aveva riportato una relazione tecnica sulle sperimentazioni
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tecniche adottate fino a quella data, scrivendo che nel corso dei successivi mesi fino a fine
gennaio 2020 sarebbe stato monitorato il rapporto costi/benefici di siffatta modifica; a seguito
dell’analisi dei risultati la modifica sarebbe stata adottata come definita oppure dismessa. La
modifica riguardava la riorganizzazione di alcuni lavaggi (senza aumento senza aumento del
volume dei volumi di trattamento), al fine di diminuire il volume dei reflui e la quantità di
prodotti utilizzata, e veniva descritta come non sostanziale. La ditta ha quindi confermato che
la configurazione d’impianto allora proposta è stata adottata come definitiva, per cui ha
confermato lo schema d’impianto e lo schema a blocchi precedentemente inviato e che si
riporta in allegato 1.
Richiamata la pertinente condizione di cui alla determinazione n.1577 del 20/12/2018 di
esclusione dalla procedura di valutazione di impatto ambientale “ l'utilizzo d'acqua dal pozzo
aziendale dovrà essere coerente con il disciplinare contenente obblighi e condizioni vincolanti
la concessione rilasciata dal genio civile; “ e la circostanza che nella documentazione di cui
alla stessa procedura non si fa chiari riferimenti a prelievi o utilizzi a cui riferire il previsto
utilizzo di acqua per usi industriali nella quantità massima di 55.000 mc/annui in sede di
conferenza è stato conpiso di considerare l’utilizzo riferito ad entrambi i prelievi – pozzo
e acquedotto- rilevando la necessità che tutti gli usi siano contabilizzati con apposito
contatore e controllati/registrati. Il nuovo contatore dovrà essere installato nel termine di 60
giorni dal ricevimento del provvedimento.
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